la vecchiaccia voleva assoldarmi seduta stante per una lezione tantrica di yoga collettivo davanti al giardino dello State Office Bulding di Wailuku.
Gli impiegati statali, lo yankee con la chewingum, le sciure hawaiiane con la borsa della spesa del Foodland, bimbi grassocci con il take away del Mc Donald’s e le eteree musogialle giapponesi col cappellino verde erano già in posizione in uno squadrone minaccioso nella forma del lotto (e vinci) e chissà quali altre posizioni camasutriche avrebbero assunto.
Mi sono detto che già il mio equilibrio esteriore sta strabordando e che avrei rischiato di ruzzolare giù per la Main Street fino al mare, figuriamoci quello interiore.
Ho declinato l’invito con un “no thanks” osservando nel guizzo di ciglio dei futuri adepti un segno di sollievo dopo un odio viscerale nei miei confronti.
Della serie: per fortuna se ne va fuori dai coglioni. Avrebbe rovinato la seduta.
In compenso sono andato a vedere lo Iao Needle (che non è quello di Seattle ma parimenti circondato da nebbie e goccioline uggiose) a rappresentanza di qualche principe hawaiano più per questioni fallocratiche che altro…

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