Quanto disordine nella zona “grigia”

scatola


L’articolo di Barbara Saverio sul Mag, mensile de La Provincia di Como.

Vite narrate nel momento in cui finiscono sul tavolo degli espianti. E’ “Disordo rerum”, indagine narrativa sulla fragilità del destino, firmata da un giovane medico comasco
Otto racconti fra la vita e la morte, in quella zona grigia dell’esistenza dove trova ragione di essere la medicina. Carletto Genovese, medico e scrittore comasco, torna a raccontarci squarci d’esistenza dal suo punto di vista, spesso collocato laddove vita e non vita quasi coincidono. “Disordo rerum” (Albatros Il Filo, 104 pp, 13,50 euro) è una raccolta di racconti, alcuni dei quali già pubblicati e premiati, che non hanno un filo narrativo convenzionale ma fotografano un attimo, sempre nel momento in cui si compie un destino. Un destino che soggiace all’entropia connaturata alla natura, contro la quale poco o nulla può fare l’uomo con la sua ansia ordinatrice, o con la sua scienza che pretende di spiegare tutto e da tutto vuole dedurre regole. Genovese, al contrario, pare diffidare di tutto quello che sa di assoluto, dalla scienza appunto, ed è davvero strano per un medico – alla religione: “Non credo nella speranza e nel riscatto. Credo nel “dis-ordo”. E’ una visione totalmente anticristiana”, scrive nel prologo. I personaggi di Genovese, come fa notare in prefazione Giovanni Lombardo Radice, “restano impressi, addirittura se non li conosciamo mai da vivi, ma solo da morti”, come nella descrizione devastante dell’espianto d’organi sul corpo di un giovane morto in un incidente stradale. Un’esistenza interrotta da un evento imprevedibile e inevitabile, disordinato, una morte (una vita?) che viene tuttavia deviata dal suo corso naturale ed è manovrata chirurgicamente fino all’esito stabilito. Non è tanto in discussione la leicità morale dell’espianto: lo sguardo del medico si posa con infinità pietà su quell’involucro violentato, e lo scrittore raccoglie e dà voce al lascito di ricordi, di speranze, di passioni che rischia di finire in un contenitore per i rifiuti speciali insieme con le spoglie di un corpo svuotato.


Articoli simili

Lascia un commento