Ho ricevuto questa risposta da parte degli illuminati di Parolario.
Egr. Sigg.ri,
In riferimento al Premio in oggetto – a cui avete partecipato con l’invio di un vostro testo – vi comunichiamo che la Giuria ha ritenuto validi e ammissibili ad una pubblicazione solo alcuni racconti, molti di meno di dieci e comunque troppo pochi per giustificare la stampa del volume previsto.
Siamo spiacenti di comunicarvi che il volume contenente i dieci migliori scritti non verrà quindi pubblicato, in quanto non rispetterebbe gli obiettivi stabiliti dal bando di concorso.
Per completezza d’informazione, vi comunichiamo i testi che la Giuria avrebbe ammesso alla pubblicazione:
Paolo Massimigliano Gagliardi con “La caraffa della ferriera” (5 preferenze su 6)
Bruno Bianco con “Odori di fabbrica” (4 preferenze su 6)
Emanuela Boem con Senza titolo (4 preferenze su 6)
Filippo Pozzoli con “Quasi quasi faccio un tuffo” (4 preferenze su 6)Tutti gli altri testi hanno ottenuto meno di 3 preferenze su 6.
Cordiali saluti
La Segreteria dell’Associazione Culturale Parolario
Como
Questa non è completezza di informazione. O si invia un verbale da cui si evince la classifica o non la si mette affatto. Il problema è capire se vi sono stati troppo pochi racconti o se facevano schifo tutti. Quel condizionale riferito agli elaborati che sarebbero stati pubblicati se ce ne fossero stati ben 10 meritevoli è veramente ingiustificabile!
Non ho mai visto un concorso letterario che venisse gestito in questa maniera. I soldi della Regione Lombardia, adesso, chi li intasca?
Parolario è veramente un’entita astratta (per non dire peggio), che non rispetta le regole che impone agli altri. Sparite da Como.