Come diceva il Paolo Nutini: as we raised above all, love and hate….

Ergersi sopra ogni cosa, sopra tutto mi fa vedere le cose da un altro punto di vista. E io cerco sempre nel mio piccolo di innalzarmi per non sottostare al greve peso della quotidianità. Per questo motivo ho deciso di salire sul Mourne Blanc.

Prima però ho portato Mater alla cattedrale della Madonna Immacolata Concezione per la messa domenicale. Nonostante iniziasse alle 9, un orario del tutto accettabile, eravamo in ritardo. Così dopo aver lasciato l’albergo a Beau Vallon, ci siamo diretti a tutta velocità per Victoria, tagliando tutti i tornanti stretti.

L’ho accompagnata fin davanti al portone principale e poi ho cercato parcheggio. Mio malgrado, l’ho sentita tutta, la messa. In creolo, ossia in una lingua uguale al francese con qualche parola africana. Però i canti erano in inglese. Un casino. Io mi sono annoiato a morte, schiattavo dal caldo. Ho notato che le piastrelle, di un misero gress porcellanato posate da poco, erano uguali alle mie che ho messo nel garage. Ecco i miei pensieri profondi durante la liturgia!

E visto che mi sono elevato in spirito, dovevo sollevarmi anche in altezza, nonostante la mole. Così mi sono diretto al Mourne National Park dove, dopo una breve visita al Mission Lodge, abbiamo scalato la vetta del Mourne Blanc. Non molto lungo il sentiero ma “very steep”. Dovevo dare ascolto a quelli che in Trip Advisor dicevano: “Challenging walk to summit up steps but well worth the effort”.  Io evidentemente mi sono fermato all’ultima parola. Mi ero perso quel “challenging” che doveva far suonare un campanello d’allarme nella mia testa.

Ma ora che ero alle Seychelles non potevo sottrarmi. Non temevo nulla. Mater, anche lei, ha scalato il ripido sentiero, passo dopo passo, superando i dislivelli come se nulla fosse. Si è districata tra le liane e le radici davvero insidiose.

I turisti che scendevano la incitavano a non demordere. Io ho più volte cercato di dissuadere Mater dalla scalata, ero disposto a rinunciare pur di non metterla in pericolo. Ma lei ostinata è arrivata fino alla piattaforma di legno sulla cima da cui si vedeva l’intera isola.

As we raised above all, above love and hate, continuavo a pensare alle parole della canzone. Se avessi avuto la possibilità di usare youtube avrei ascoltato ben volentieri la canzone Iron Sky che, per l’occasione, era invece di un azzurro strepitoso.

Così dall’alto, ho spaziato lo sguardo nel mare infinito e nel cielo sereno sereno. Ho potuto vedere tutte le spiagge, le baie, la foresta lussureggiante e il mare turchese.

How to rise up to the sky….