A Daniela La Rosa (e combricola)

larosa

Volevo iniziare questo mio post con gentile signora, ma poi ci ho ripensato.

Perché mai dovrei scrivere delle galanterie verso una donna, quale è lei, però complice di un efferato omicidio?

Non entro nel merito della vicenda perché non la conosco.

So soltanto che la sera stessa in cui era stata ritrovata la testa in flambè, sono andato dal padre che, con voce quasi afona, pressione alle stelle, un principio di ictus e lacrime a fiumi, mi ha sussurrato: “Mi hanno ucciso il figlio”.

Signora Daniela avrei tanto voluto che lei fosse lì con me a guardarlo in faccia: una maschera di dolore, sfatta, inconsolabile.

Mi sono sentito inadeguato, con in mente un vago odore di cotto sprigionatosi dall’ambulanza che era servita al trasporto della succitata testa all’obitorio del nosocomio provinciale poco prima di soccorrere il padre.

Che cosa avrei mai potuto dire? Che cosa? “Mi dispiace, sù, si faccia coraggio, vedrà che passerà”?
Ma si rende conto?

E lei ha avuto il coraggio di presentarsi in biblioteca con un libro fresco di stampa, in un clima sereno, rappresentando suo marito e se stessa (con una rosa in mano, appunto – mi raccomando – rossa come il colore del sangue dell’uomo ucciso)?

Ma che cuore ha signora?

Per aver sfruttato le istituzioni, per aver cercato di farsi vedere in pubblico, per essere stata orgogliosa di un libercolo. Le regalerò “Delitto e Castigo”, mi dirà come mandarglielo.

E lo regalerò all’altro minus habens, primo rappresentante del Comune di Como, Stefano Bruni che le ha concesso il patrocinio senza sapere chi ne avrebbe beneficiato.

Che cosa ha al posto del cervello? Dei criceti che ruotano attorno a un solo mononeurone? Ma si rende conto della gravità della situazione?

Lo dico giusto perché non venga dimenticata la crudeltà dell’omicidio di cui lei si è fatta partecipe asciugando il sangue.

Lo dica a suo marito quando va a parlargli in carcere. Gli racconti della sofferenza e dello strazio di un padre a cui hanno ammazzato il figlio.

Ripeto: non giudico il gesto, ma tutto il resto sì.

Provo disprezzo verso di lei, suo marito, verso colui il quale gli ha permesso di scrivere e stampare un libro e per  il sindaco.

Se ha un po’ di dignità chieda a tutti i cittadini di Como scusa per  le accuse di scetticismo e cinismo; a tutti noi che, per fortuna, non abbiamo ancora ammazzato nessuno.

Sono già solo – Moda

Troppa luce non ti piace
Godi meglio a farlo al buio sottovoce
Graffiando la mia pelle
E mordendomi le labbra
Fino a farmi male, bene
Senza farmi capire
Se per te è più sesso o amore
Poi fuggi, ti vesti, mi confondi
Non sai dirmi quando torni
E piangi, non rispondi, sparisci
E ogni quattro mesi torni
Sei pazza di me come io lo son di te

Resisti, non mi stanchi
Mi conservi sempre dentro ai tuoi ricordi
E poi brilli, non ti spegni
Ci graffiamo per non far guarire i segni
E sei pioggia fredda
Sei come un temporale di emozioni che poi quando passa
Lampo, tuono, è passato così poco e son già solo

Tornerai, tornerai
Altrochè se tornerai
Ma stavolta non ti lascio
Ti tengo stretta sul mio petto
Poi ti bacio, poi ti graffio
Poi ti dico che ti amo e ti proteggo
E poi ti voglio e poi ti prendo
Poi ti sento che impazzisci se ti parlo
Sottovoce, senza luce
Perché solo io lo so quanto ti piace
E ora dimmi che mi ami
E che stavolta no, non durerà solo fino a domani
Resta qui con me perché son pazzo di te

Resisti, non mi stanchi
Mi conservi sempre dentro ai tuoi ricordi
E poi brilli, non ti spegni
Ci graffiamo per non far guarire i segni
Sei pioggia fredda
Sei come un temporale di emozioni che poi quando passa
Lampo, tuono, è passato così poco e son già solo

Resisti, non mi stanchi
Mi conservi sempre dentro ai tuoi ricordi
E poi brilli, non ti spegni
Ci graffiamo per non far guarire i segni
Sei pioggia fredda
Sei come un temporale di emozioni che poi quando passa
Lampo, tuono, è passato così poco e son già solo


Troppa luce non ti piaceGodi meglio a farlo al buio sottovoceGraffiando la mia pelleE mordendomi le labbraFino a farmi male,BeneSenza farmi capireSe per te è più sesso o amorePoi fuggi, ti vesti, mi confondiNon sai dirmi quando torniE piangi, non rispondi, sparisciE ogni quattro mesi torniSei pazza di me come io lo son di teResisti, non mi stanchiMi conservi sempre dentro ai tuoi ricordiE poi brilli, non ti spegniCi graffiamo per non far guarire I segniE sei pioggia freddaSei come un temporale di emozioni che poi quando passaLampo, tuono, è passato così poco e son già soloTornerai, torneraiAltrochè se torneraiMa stavolta non ti lascioTi tengo stretta sul mio pettoPoi ti bacio, poi ti graffioPoi ti dico che ti amo e ti proteggoE poi ti voglio e poi ti prendoPoi ti sento che impazzisci se ti parloSottovoce, senza lucePerchè solo io lo so quanto ti piaceE ora dimmi che mi amiE che stavolta no, non durerà solo fino a domaniResta qui con me perchè son pazzo di teResisti, non mi stanchiMi conservi sempre dentro ai tuoi ricordiE poi brilli, non ti spegniCi graffiamo per non far guarire i segniSei pioggia freddaSei come un temporale di emozioni che poi quando passaLampo, tuono, è passato così poco e son già soloResisti, non mi stanchiMi conservi sempre dentro ai tuoi ricordiE poi brilli, non ti spegniCi graffiamo per non far guarire I segniSei pioggia freddaSei come un temporale di emozioni che poi quando passaLampo, tuono, è passato così poco e son già solo

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