Non c’è Intesa (San Paolo) – II

Lo so che questa storia della San Paolo mi sta scappando di mano ma non posso farci niente.

Dunque, riassumiamo.

La Popolare di Vicenza è fallita e le sue spoglie agonizzanti sono state raccolte da questa grande banca, mica si chiama San Paolo per nulla.

Senza chiedermi il permesso, mi sono ritrovato dall’oggi al domani il conto corrente della moribonda banca nella filiale di Monza Intesa San Paolo ma essendo già un figliol prodigo, prima che affondasse la Popolare, avevo pensato bene di scappare e di tornare tra le braccia della banca madre.

Così mi sono ritrovato due conti nella stessa banca. Poco male avere due bancomat, due carte di credito, due aggeggini per l’OPT (one time password) quelli simili al tamagochi che, schiacciandoli, ti appare un numero talmente invisibile che difficilmente riesci a leggerlo.

Non essendo ricco, soprattutto non volendo foraggiare la San Paolo con miei quattro “soldini”, ho pensato bene di chiudere la linea creditizia di Monza. Dopo essermi confrontato con la voce metallica della banca on line, mi è stato suggerito di rivolgermi tranquillamente alla mia filiale souk di Camerlata. Quel “tranquillamente”, in effetti, doveva mettermi in allarme.

Sta di fatto, memore del cazzietone ricevuto dal bel L. M., tronfio e raccontapallista mondiale, che ho deciso di prendere appuntamento. Nell’home banking scelgo il giorno, l’ora con il summenzionato responsabile, che, purtroppo, è il mio referente. Non appena ricevuta la conferma via mail e via sms, ho provato un fremito. Evvai, ho avuto un appuntamento! Che cosa devo portare? I pasticcini, da bere, un po’ di salame? E se poi non graditi dal L. M.? Uff. Ho passato tutta una sera in attesa (o meglio Intesa) del grande giorno.

Ieri, con il gattone, tutto bello e profumato, mi presento in filiale ma con orrore vedo che sulla scrivania di L. M., il cui nome mi rammenta il bell’occhio ceruleo, campeggia un bigliettino con su scritto assente.

COOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSA?

Mi è scattata la scimmia. Ho gridato come una pazza, mostrando a tutti il cellulare. Ecco, vedete? La Banca mi ha confermato l’appuntamento e lui non c’è… Panico generale, un cicalecchio sale, telefonate incrociate, a momenti chiamano la succursale generale di Torino. E poi, sconsolati tutti quanti, mi accoglie la T. C., una sciacquetta tanto molle che sarebbe riuscita a smosciare un dildo di ebano. Uff, madonne e imprecazioni! Lei che non è capace di fare una cippa, la sua matricola non le permette di fare nulla, ma io ho un appuntamento e devono risolvere il problema. Ma spt non c’è il L. M.!

Sono in preda ad una crisi di nervi. Lei, la sciacquetta, dopo aver scorso alcune videate, getta la spugna. Prenderemo in consegna la sua richiesta, mi sento rispondere con una voce esile quasi strozzata da gallina. Mi alzo sdegnato ancora una volta! Mi limito a trattenere le imprecazioni che vorrei eruttassero come la lava del Vesuvio quando aveva sommerso Pompei, trattengo il gatto che, incurante, aveva sbrindellato le risme della fotocopiatrice (bravo JK!) ed esco dalla filiale. La mia Banca è differente….


Falling too fast to prepare for this
Tripping in the world could be dangerous
Everybody circling, it’s vulturous
Negative, nepotist
Everybody waiting for the fall of man
Everybody praying for the end of times
Everybody hoping they could be the one
I was born to run, I was born for this
Whip, whip
Run me like a racehorse
Pull me like a ripcord
Break me down and build me up
I wanna be the slip, slip
Word upon your lip, lip
Letter that you rip, rip
Break me down and build me up
Whatever it takes
‘Cause I love the adrenaline in my veins
I do whatever it takes
‘Cause I love how it feels when I break the chains
Whatever it takes
Yeah, take me to the top I’m ready for
Whatever it takes
‘Cause I love the adrenaline in my veins
I do what it takes
Always had a fear of being typical
Looking at my body feeling miserable
Always hanging on to the visual
I wanna be invisible
Looking at my years like a martyrdom
Everybody needs to be a part of ‘em
Never be enough, I’m the prodigal son
I was born to run, I was born for this
Whip, whip
Run me like a racehorse
Pull me like a ripcord
Break me down and build me up
I wanna be the slip, slip
Word upon your lip, lip
Letter that you rip, rip
Break me down and build me up
Whatever it takes
‘Cause I love the adrenaline in my veins
I do whatever it takes
‘Cause I love how it feels when I break the chains
Whatever it takes
Yeah, take me to the top, I’m ready for
Whatever it takes
‘Cause I love the adrenaline in my veins
I do what it takes
Hypocritical, egotistical
Don’t wanna be the parenthetical, hypothetical
Working onto something that I’m proud of, out of the box
An epoxy to the world and the vision we’ve lost
I’m an apostrophe
I’m just a symbol to remind you that there’s more to see
I’m just a product of the system, a catastrophe
And yet a masterpiece, and yet I’m half-diseased
And when I am deceased
At least I go down to the grave and die happily
Leave the body and my soul to be a part of thee
I do what it takes
Whatever it takes
‘Cause I love the adrenaline in my veins
I do whatever it takes
‘Cause I love how it feels when I break the chains
Whatever it takes
Yeah, take me to the top, I’m ready for
Whatever it takes
‘Cause I love the adrenaline in my veins
I do what it takes

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