Scusate se ieri ho saltato a piè pari il diario ma sono schiattato sul letto senza passare dal via.

Devo raccontare l’ultimo, fichissimo e cool. Un altro “new year’s eve” perfetto, da ricordare per sempre…

Sulla spiaggia c’era una quantità modesta di turisti ma tanti vietnamiti. La DJKATY ha iniziato a strillare come un’ossessa. Giurerei che l’avessero sentita fino a Bangkok… La cosa più strana mixata, sono serio, è stata “Bella Ciao”. Ma dico? Per di più la versione tunz tunz…

Ero costernato da tanta sfiacciataggine. Però poi la musica ha raggiunto un livello accettabile. Mater è rimasta seduta al tavolino a bere diet coke come se non ci fosse un domani. Tanto, il braccialetto dell’inclusive…

E così è giunto il countdown all’ultimo minuto sulle note, manco a dirlo, di “Final Countdown”. Che cose scontate!

Ma lo scialo è stato l’incendio dei numeri 2020 attizzati formati con della sterpaglia dopo averli imbevuti di benzina. Temevo di chiamare i VVF ma i Vietnamiti erano fiduciosi che non avrebbe preso fuoco il villagio.

E così via in un multietnico sbaciucchiamento e abbracciamento generale tra un “Happy New Year”, uno “Spassiba” e non so quali altri auguri elargiti in idiomi sconosciuti.

Quello che ha portato il panettone direttamente dall’Italia ha meritato l’applauso di tutta la spiaggia.

Dopo la mezzanotte, è stato un crescendo di musica con la DJKATY che ormai sembrava avesse le crisi epilettiche; scorrevano sulla spiaggia fiumi di vodka e chissà quali altri liquami.

La falce della luna brillava tra i rami delle palme che incorniciavano il cielo…

Il primo, dunque, secondo giorno qui a Phu Quoc, è stato tranquillo. Un giro ad An Thoi a sud dell’Isola perché la capitale ormai l’avevamo vista… Mater ha conosciuto finalmente l’Oriente, l’original, fatto di odori, puzze, immondizie, cibo da “street food”, dove la “street” era proprio quella sulla quale direttamente cucinavano.

A lei venivano i conati di vomito. A me no, tutto sommato era molto affascinante quella cultura. La gentilezza, il sorriso dolce delle persone incontrate, quella calma assoluta nel caos totale mi prendevano una parte di me.

Da sclero, ma se riesci a immergerti trovi l’equilibrio… Ok, io non ci riuscirei per più di due secondi ma mi affascina molto. Ero in particolare attirato dai templi buddisti, circondati da un’aurea mistica.

Dopo il delirio arroventato e le innumerevoli volte che abbiamo rischiato di essere travolti da un motorino, lentamente, con un taxi, nel primo pomeriggio siamo tornati in albergo.

Il sole era orma sopportabile e il bagno più che legettimo…