Direzione verso nord dopo il giro nel paesottone di Inverness. Alla faccia di chi dice che non c’è nessuno. Non sono riuscito a trovare un parcheggio se non dopo un’ora. Mi mancavano le coins per i parcometri.
Mi aspettavo montagne, ascese impossibili per la mia piccola Aygo (l’ho scoperto soltanto stamattina dopo aver messo lo zaino nel bagagliaio) invece ho trovato terre basse. Le highlands per ora sono solo flatlands. Mi sono sciroppato anche oggi le mie centocinquantamiglia, fermandomi praticamente ad ogni rientranza della carreggiata per ammirare il paesaggio.
Ad un’area di sosta un simpatico signore, proprio scottish, marnato di brutto, ha voluto fare il brillantone a darmi indicazioni turistiche. Io non l’ho cagato di striscio ma lui non se ne è accorto andandosene col suo mercedone scassatissimo convinto di avere fatto una cosa giusta.
Così ho proseguito sempre in direzione verso nord, tra bucolici paesaggi e placide pecore, fino ad arrivare alla punta estrema dell’UK. Dopo aver visto il punto più a nord della nazione, mi sono teletrasportato, cotto come un’aringa affumicata, all’albergo giusto in tempo per vedere un meraviglioso tramonto – guardate il video – e ora a nanna.