Chiamami con il tuo nome


Elio Perlman, diciassettenne ebreo-italo-francoamericano, trascorre le vacanze estive nella campagna del nord Italia con i suoi genitori, in una villa immersa nelle campagne del Cremasco, dove suo padre, un professore di archeologia, è solito ospitare ogni anno uno studente straniero, impegnato nella redazione della sua tesi di dottorato. Lo studente selezionato nell'estate del 1983 è Oliver, ventiquattrenne ebreo americano di bell'aspetto, intelligente e spigliato, la cui personalità spensierata e apparentemente esuberante mette a disagio Elio, che è invece un ragazzo introspettivo, amante dei libri e con uno spiccato talento musicale, decisamente più maturo della sua età.

Elio e Oliver incominciano a trascorrere del tempo insieme, tra gite in bicicletta, nuotate e serate danzanti, attraendosi e respingendosi a vicenda. Tuttavia, mentre i sentimenti del giovane Perlman crescono giorno dopo giorno, Oliver sembra distaccato e disinteressato, e ciò lo porta ad avvicinarsi a Marzia, sua amica d'infanzia e sorella di Chiara, a sua volta invaghitasi del bell'americano. Un giorno, durante una passeggiata in paese, Elio trova il coraggio di dichiararsi, seppur non esplicitamente, ma Oliver non appare propenso ad affrontare il discorso. Nonostante l'apparente riluttanza di Oliver, i due si baciano, per poi allontanarsi di nuovo.

Il nuovo distacco di Oliver spinge Elio verso Marzia, con cui fa l'amore. Immediatamente dopo, tuttavia, decide di scrivere un messaggio a Oliver, per cercare di sbloccare la situazione di freddezza venutasi a creare in seguito al bacio. Oliver risponde al bigliettino di Elio dandogli appuntamento per mezzanotte. La giornata del giovane diciassettenne, impaziente in vista dell'incontro notturno, sembra non passare mai. Arrivata la mezzanotte, i due ragazzi si incontrano, emozionati, e hanno un rapporto per la prima volta, in seguito al quale Oliver pronuncia le delicate parole che danno il nome al film: "Chiamami col tuo nome e io ti chiamerò con il mio", abitudine, questa, che accompagnerà i protagonisti nel corso del resto del film. Dopo un momento di distacco di Elio, scombussolato da quanto accaduto, i due ragazzi incominciano a vivere con serenità ed entusiasmo il loro sentimento, sotto lo sguardo silenziosamente complice della famiglia Perlman.

Purtroppo, però, la fine del soggiorno in Italia di Oliver è imminente; per questo i genitori di Elio, consapevoli del legame instauratosi tra i due ragazzi, permettono al figlio di accompagnare lo studente americano a Bergamo, dove Oliver deve sbrigare delle commissioni prima di ritornare in America. I due trascorrono insieme tre romantici giorni, che terminano con un silenzioso e toccante addio alla stazione. Elio, con il cuore spezzato, chiama sua madre e insieme fanno ritorno in paese, dove il ragazzo incontra Marzia, che nonostante l'abbandono subito, lo consola e gli offre la sua amicizia. Una volta a casa, Elio trova rifugio nelle braccia del padre, che con un commovente discorso invita il figlio a riflettere su quanto sia stato prezioso il legame instauratosi con Oliver e a non fuggire dal dolore che sta provando, in quanto sintomo della profondità del sentimento vissuto.

Arriva l'inverno e durante la Chanukkah, la famiglia Perlman riceve una telefonata dall'America: è Oliver, il quale annuncia a Elio e ai suoi genitori che si sposerà in primavera con la ex fidanzata, con la quale si era lasciato e ripreso più volte. Elio, pur provando a nascondere il suo dispiacere dietro le congratulazioni per la bella notizia, è affranto. La telefonata si conclude con ciascuno che torna a chiamare l'altro con il proprio nome, e con Oliver che rivela a Elio di non aver dimenticato la loro relazione, nonostante l'imminente matrimonio. Dopo la telefonata, Elio si siede di fronte al camino ed emozioni contrastanti attraversano il suo volto: dolore e sofferenza, ma anche felicità per quanto provato con Oliver.

Per fortuna che avevo appena finito di leggere il libro, altrimenti avrei bocciato il film senza ripensamenti.

La storia del libro è sincera, reale, fattibile. Quella del film è falsa, pretestuosa.

Nulla da dire sulla performance di Chamalet, il ragazzo giovane. Invece, lo studente americano, mi sembra una checca fuori luogo, tratteggiato come un’isterica che non sa bene cosa fare.

La scena di loro due a Bergamo è semplicemente brutta, disgustosa. Salvo davvero solo l’interpretazione del ragazzo giovane.