Il silenzio infranto

camden


Ci ha sempre legati il silenzio. Da oltre dieci anni, non ricordo con precisione, almeno non ora in questa sera in cui la mente è offuscata e annebbiata da mille pensieri. Il silenzio, le cose non dette ci hanno tenuti uniti. Ti ho amato senza una parola. Ci capivamo perfettamente solo con gli sguardi, con un cenno di intesa, quando mi sedevo accanto a te e chiudevo gli occhi. Notti intere quando girando lo guardo, eri vicino a me. Li richiudevo, gli occhi, fidandomi di te, fiducioso che non saresti evaporato. Allargavo le narici per snasare il tuo odore, respiravo della tua fragranza, quando le nostre mani si sfioravano.
Ti ho portato con me sempre tra la Mediolanensis Universitas, e la Pavia del San Matteo, degli scazzi durante le furiose liti e degli affanni per trovare equilibri persi. Ho seguito le tue orme, fino sù, in Norvegia e Rostok in Pomerania. Ti ho scritto mille poesie.
Sempre così. Ma adesso è tutto cambiato. Si è rotto il silenzio con quel messaggio mentre andavo ab agris Senae. La mia felicità è stata colma di gioia e non sapevo come dirtelo se con un emoticons stupido. Dovevo arginare la valanga di sentimenti che mi stavano sommergendo.
Ho respirato a lungo, ho guardato a nord dove saresti stato tu lungo un’ipotetica linea retta e ho aspettato. Ho camminato. Ho ripensato al silenzio, alla nostra perfetta sintonia che nessuno avrebbe mai potuto distruggere.
Ero in ansia, non temevo te ma quel varco invisivile di non belligerenza oltre il quale mi avevi spronato a varcare.
Non volevo farlo ma era un punto di non ritorno. E non potevo certo tirarmi indietro.
Felice, felice, immensamente felice ma timoroso. Mi facevi entrare nella tua vita deliberatamente, sonoramente, con parole non più sussurrate, ma coraggiose, tronfie di conquista e di quel sentimento incontenibile che sbracava come l’acqua da un bicchiere ricolmo.
Ho osservato, ho ascoltato, ho misurato i centimetri tra me e te. Ero abbagliato da quella profonda normalità che ti legava ancor di più a me. Prima col silenzio avevamo qualcosa di nostro da tenerci stretto nel cuore e sapevamo che eravamo due identità lontanissime ma legate dal sentimento benevolo dell’amore.
E mi stupivo quante cose stessi provando che avevo provato anch’io. Camden town da lì è partita la mia vita, quella nuova, quella immersa nel futuro. Le mie radici sono ancora embricate su quel ponticello. Sì proprio Camden Town. Madrid: amavo allo spasimo quella città. Vere le tue parole, condividevo ogni singola parola fino allo convinzione estrema. Nuova Zelanda e la notte incofessabile ma tangibile, marchiata sulla pelle, ad Aitutaki. Los Angeles. La california e tutta quella girandola di emozioni provata nei parchi, per salire su a Mendocino, San Francisco, sempre più su, Seattle, Portland, Vancouver, Jeaneau, Banf, Calgary, Montana, Paris, Idaho.
Amsterdam, con la Frisia e Rotterdarm. Karpathos. Bruxelles dove mi ero perso nei confini del pentagono di strade che delimitano il centro. E il Perù. Va bene io avevo sbagliato tutto ed ero arrivato a Montevideo ma sapevo che sarei dovuto arrivare a Capo Blanco.
Capisci? Distanti ma assolutamente in sintonia, in vibrazione come diapason che suona il la.
E poi mi ha parlato della Thailandia, di Chang Mai. E non ho potuto non ricordare la mia pazzia tra i colpi di stato, di testa, e le overdose eroinomane di F.
Sapevo che ti amavo, come quelle persone che ho amato, prima fra tutte, quella di Roma nell’83, Camden nel 98, e purtroppo quella delle Marche (per le nefaste conseguenze).
Guardavo le luci al led, sono passato velocemente a quel dagherrotipo appeso in stanza. Mi avrebbe fatto male se mi fossi fermato ad osservarlo. Ormai il silenzio è rotto avrò tutto il tempo per guardarlo…
Ti ho regalato un piantina, grassa come la mia pinguedine, ma minuscola, quasi invisibile. Ecco la preziosità di un piccolo oggetto compresso in pochi centimetri.
E quando hai accostato le guance alle mie labbra, ti ho baciato, convinto di dirti che ero lì presente accanto a te e che avrei continuato col mio silenzio. Con profondo amore.