Alaska Yukon

Il viaggio per eccellenza. Prendere e partire per un mondo remoto. L’ho fatto questa volta. Ho deciso. Vado in Alaska e sono andato, senza esitazioni.

Tiziana mi ha seguito dando prova di assoluta fiducia in me.
Un viaggio lungo e faticoso. Infatti alla fine eravamo provati ma felici.

Tutto è iniziato con un giro a Francoforte, una città senza nulla di interessante.

16 Agosto 2008, sabato 01

  • Milano Malpensa Francoforte (06:55-07:05 +0)- (08.15-08-03 +0) Durata 00:58

Mi alzo alle 3 di notte. Sveglio Stefano. Alle 4 andiamo a prendere la Tiziana. Eravamo in leggero ritardo. Guida Stefano. Tempo di fare il check-in che partiamo. Arriviamo puntualissimi a Francoforte dove c’era una nebbiolina fastidiosissima. Spuntavano dalle nuvole solo le punte dei grattacieli. Dato che il volo per Anchorage era previsto per le 11, abbiamo deciso di fare un giro in centro a Francoforte. Abbiamo preso il treno che ci ha portato in stazione centrale. Abbiamo visto i grattacieli e siamo arrivati fino alla piazzetta del Municipio. Siamo così tornati indietro e abbiamo fatto un giro all’Euro Tower, con la sagoma dell’euro proprio nel giardino di fronte. Una volta giunti in aeroporto abbiamo avuto la sgradita sorpresa di sapere che il viaggio era stato spostato di oltre tre ore. Mi sono messo il cuore in pace e ho aspettato, addormentandomi.

  • Francoforte Anchorage (11:40 +0-14:55 +0)- (11:25-10- 13:35 -10) Durata 08:40

Il viaggio è stato bellissimo anche se è durato praticamente 8 ore . Ha fatto la rotta transpolare.

Siamo arrivati al punto più a nord dell’Alaska e così siamo scesi dritti dritti verso Anchorage. Nonostante il tempo brutto, c’era un raggio di sole ed era abbastanza chiaro da vedere tutto. Per entrare negli Stati Uniti abbiamo fatto una lunga fila ma abbastanza scorrevole. I nostri bagagli erano già sul nastro trasportatore. L’aeroporto non è grandissimo. Abbiamo preso l’auto. Non sapevamo bene di preciso dove andare ma con l’aiuto della cartina, siamo arrivati al Ramada, un posto così così. Non ci siamo fermati molto in albergo ma ci siamo portati subito alla Ship Creek a vedere i salmoni. Poi ci siamo attardati lungo i parchi della costa, uno dei quali molto bello vicino all’aeroporto, all’inizio della pista nord. Si vedeva tutto il cook Inlet ed era quasi al tramonto. Siamo andati al parco del terremoto e infine siamo andati a mangiare in un pub, lo Snow Goose Restaurant, dalla cui terrazza si vedeva tutto il centro della città. Siamo andati subito dopo a dormire.

17 Agosto 2008, domenica 02

La giornata è stata lunga e intensa, però molto bella. Ci siamo alzati abbastanza presto solo perché non avevamo sonno. Mentre aspettavo che Tizi si preparasse, ho guardato gli orari delle messe nel centro di Anchorage. Abbiamo fatto la colazione nel ristorante del Ramada ma faceva schifo. Ho preso per la prima volta le palline di cioccolato. Così ci siamo portati alla chiesa di San Patrik sulla Muldoon street. Me la sono sentita anch’io la messa, che era un po’ lunga per alcuni battesimi. Alla fine della messa, ci hanno salutato con sincera accoglienza.

Dopo di che ci siamo diretti verso la Glenn Highway, la 1, verso Nord. Ci siamo fermati subito dopo per andare a vedere una cascata, chiamata Thunder Storm. Ma ci siamo fermati anche in grocery per prendere una scheda telefonica. Tiziana ha chiamato i suoi genitori. Abbiamo fatto il primo trial fino alla cascata. Dopo di che ci siamo portati alle rive del Lago Eklutna. Al ritorno ci siamo fermati al parco storico di Eklutna, praticamente il cimitero ortodosso. Tizi non ha voluto entrare così ci siamo incamminati di nuovo in autostrada. E abbiamo passato diversi paesini tra cui Wasilla. Alla fine ci siamo fermati a Talkeetna, un paesino fuori mano, a circa quindi chilometri dall’autostrada. Un paesino che la guida proponeva come un posto dove si poteva ancora passeggiare per il centro. abbiamo fatto due passi, ci siamo riposta. Ci siamo fatti delle foto su un tronco che era caduto verso il fiume. Abbiamo mangiato un cinnamon roll ai frutti di bosco a testa. Molto buono. Così siamo ripartiti, abbiamo ripreso l’autostrada. A dire il vero ci siamo fermati ad un lago dove abbiamo visto un’aquila calva. E poi al punto panoramico sud del Denali park. Abbiamo così percorso la strada, facendo le ultime 100 miglia. Abbiamo trovato il resort, abbiamo scambiato il voucher e siamo andati a mangiare al Resort Village dove abbiamo preso un hamburger e dei nachos che non finivano più.

18 Agosto 2008, lunedì 03

Ci siamo alzati molto presto perché dovevamo prendere il bus che ci avrebbe portato al Denali Park. Abbiamo fatto colazione a pagamento perché al resort non c’era spazio per noi. Abbiamo appena fatto in tempo di finire di fare la colazione, che siamo partiti subito. Tiziana non è riuscita a chiamare i suoi. Così abbiamo fatto l’escursione lunga otto ore nel Denali Park, tutta sul pulmann con soste ogni 10 minuti. Io avrei tanto gradito fare delle passeggiate. Ma a nessuno interessava niente. Gli americani hanno iniziato a mangiare sul pullman. A mezzogiorno finalmente una sosta, dopo un lungo percorso soporifero. Lungo il fiume abbiamo visto degli orsi, dei caribù e dei lupi. L’unica sosta nel punto più bello e panoramico è stato il passo delle rocce colorate. Ma ci siamo stati così per poco tempo che l’autista è tornato indietro. A quel punto sono schiattato e mi sono messo a dormire. Siamo arrivati in albergo alle 15, abbiamo cercato il rafting consigliato dalla guida del Denali. Il prossimo giro era per le 18, così ci siamo riposati presso le rive del Nenana River. Così abbiamo partecipato al rafting. Io mi sentivo impacciato ma è stata una bellissima esperienza. Alle 9 sono venuti a prenderci per portarci al Salmon Bake restaurant dove abbiamo cenato. E così siamo andati a letto subito.

19 Agosto 2008, martedì 04

Ieri ce la siamo presi un po’ comoda. C’era un nebbione. Abbiamo deciso di fare colazione nel posto di ieri perché arrivare a Fairbanks non ce l’avremmo fatta. C’era una nebbia micidiale ma nel giro di poco si è alzata, lasciando un cielo tersissimo. Abbiamo lasciato il Denali park portandoci a nord. Abbiamo passato il fiume Nenana, proprio nel punto esatto dove eravamo passati il giorno prima col rafting. Lungo la strada abbiamo fatto una deviazione lungo la Stampede Road, dove avremmo trovato il pulmann nel quale è stato trovato morto il ragazzo protagonista della storia Into the wild. Ovviamente il luogo esatto non è stato trovato. Siamo tornati indietro. Nei campi abbiamo trovato un alce con il suo piccolo. Dopo la deviazione, sull’autostrada ho investito uno scoiattolo. Povero. La sosta successiva è stato il paese di Nenana. Un paesino caratteristico dove si tiene il Nenana Ice Classic, una competizione tra i residenti che scommettono sull’ora esatta in cui si scioglie il ghiaccio, facendo cadere l’orologio. Ho visto i registri pieni di nomi. E da lì, finalmente ci siamo diretti a Fair Banks. Ho messo il ruotino, mentre Tiziana lungo la strada cercava di avvisare gli automobilisti di allargarsi perché ero in un punto pericoloso. La stupida della Hertz, all’aeroporto, ci ha consigliato di andare da Sear’s e comprarne una. C’è mancato poco che non la chiamassi scema. Ho preso il telefono, ho chiamato la Hertz e ci hanno consigliato un gommista sulla Third, ma arrivati lì, ci preso per il culo dicendo che avremmo dovuto andare in giro con il ruotino o qualcosa del genere. Ho richiamato la Hertz e questa volta ci hanno consigliato un altro gommista sulla Illinois Street. Questo gommista è stato bravo, ci ha cambiato la ruota, anche ad un prezzo ragionevole. Così siamo ripartiti per il Confort Inn. Dopo aver lasciato le valigie, ho fatto guidare la Tiziana per la prima volta. Volevamo andare alle Hot Springs, ma Tizi voleva camminare. Ho accettato e poi, visto che eravamo in ritardo, non ho potuto fare altro che accettare di andare alle Angel Rock. Un percorso ad anello per vedere i pinnacoli di granito. Abbiamo fatto tutto in fretta perché era ormai tardi. Al parcheggio abbiamo scoperto con nostro terrore che il motore dell’auto non partiva. Bisognava tenere premuto il pedale del freno. Tizi si è preoccupata perché c’era un cartello di un orso. Temevamo di essere sbranati. Così siamo tornati indietro, viaggiando un po’ più veloce del consentito, 20 miglia in più. Siamo andati a mangiare nel ristorante più bello della città. Abbiamo preso il formaggio con la marmellata di mirtili e del pesce. Nonostante fossimo completamente stanchi, abbiamo cercato di uscire nei dintorni della città di Fairbanks per ammirare il tramonto ma non siamo riusciti a trovare un posto decente dove fermarci. Siamo andati a letto, ci hanno assicurato che se ci fosse stata l’aurora boreale, ci avrebbero chiamati.

20 Agosto 2008, mercoledì 05

Anche oggi la giornata è stata spettacolare. Ci siamo diretti verso sud. La prima tappa è stata North Pole. Pensavo che fosse una cittadina carina, ma non c’era niente. L’attrazione era la casa di Santa Claus una pacchianata turista ma senza gusto Nemmeno a Tiziana piaceva davvero. L’unica cosa interessante era la renna, straviziatissima. Abbiamo fatto benzina e siamo scappati immediatamente. Dopo la base dell’aeronautica militare, ci siamo fermati ad una House Road vicino ad una pipeline. Abbiamo fatto sosta anche a Delta Injuction dove finiva l’autostrada. Da lì ha guidato la Tiziana ma c’erano lavori sulla strada. Un delirio. Siamo arrivati a Tok, dove non c’era nulla. Ci siamo fermati al Visitor Center dove c’era un vecchiettino che temevo schiattasse da un momento all’altro. Tuttavia stare a Tok proprio no. Tizi suggeriva due proposte che però erano improponibili. Alla fine ci siamo diretti all’Eagle Trail, a 10 km sud da Tok. Un posto carinissimo, pieno di scoiattoli. C’era anche un picchio. Tutto molto bello. Verso sera, iniziava a far freddo così siamo arrivati a Tok e siamo andati a mangiare in un ristorante diverso da quelli proposti. Non c’era nessuno. Alla fine della cena, abbiamo visto uno dei tramonti più belli di tutto il viaggio. Abbiamo cercato di andare verso le luci e ci siamo spostati per circa 50 km ma non siamo riusciti ad innalzarci per vedere le luci. Comunque era tutto spettacolare. Davvero tanto

21 Agosto 2008, giovedì 06

Alla mattina, ho aspettato Tiziana nel ristorante della sera. Abbiamo fatto colazione con del cinnamon roll. Tiziana ha preso un qualcosa all’uovo, lasciato nel piatto dopo averlo cosparso con sciroppo d’acero. Ripartiamo con un cielo che non lascia presagire nulla di buono. Tuttavia dopo aver lasciato l’Alcan per portarci a nord, il paesaggio è cambiato. Le montagne erano di un colore arancione e la strada non sempre era asfaltata. Molte parti erano senza gravel. Un supplizio, ma alla fine siamo arrivati a Chicken. Il cielo era completamente azzurro e benché ci fossero tre case in croce, c’era una bella atmosfera rilassata. Tiziana era assolutamente entusiasta. Nel fornaio del paese avevano delle crostate molto profumate. Peccato che avessimo fatto colazione. Ci siamo limitati a prendere due muffin. Siamo ripartiti poco dopo verso il confine canadese. Peccato che la strada fosse del tutto unpaved. Una faticaccia. Poco prima del confine c’era Bondary, una casa, un distributore di benzina, un cesso con le porte condivise. Ma c’era la gente che si fermava. Abbiamo passato il confine a Poker Creek. Non ci hanno controllato ma ci hanno dato il benvenuto in maniera calorosa. Il paesaggio brullo al di là del confine americano era stupendo. La regione era chiamata Top of the world. Un posto assolutamente magnifico e brullo. Abbiamo deciso di commemorare Umberto, lasciando un’immaginetta sulla parte più alta. Così siamo scesi a rotta di collo fino a Dawson. Abbiamo attraversato il fiume con una chiatta. Dawason sembrava una città fantasma. Appena arrivati in paese siamo andati all’ufficio del turismo dello Yukon, proprio di fronte all’altro ufficio del turismo dei Territori del Nord Ovest. Abbiamo cercato il motel, molto carino, dove però dovevamo lasciare le scarpe. Il resto della giornata l’abbiamo passata a zonzo nella città. Abbiamo cenato in un ristorante del centro. Poi Tiziana voleva andare a dormire. Casualmente nella hall di un albergo, guardando delle cartoline, abbiamo deciso la meta del giorno successivo. E poi ci siamo convinti ad andare allo spettacolo del Can Can al casino. Uno spettacolino niente di eccezionale ma almeno Tizi ha iniziato a parlare con alcune persone che erano sedute accanto al nostro tavolo. Poi a dormire.

22 Agosto 2008, venerdì 07

Questa volta è stata Tizi ad alzarsi tardi. Non ne voleva sapere. Abbiamo fatto colazione alla backery, dove abbiamo preso del latte caldo e un muffin al cioccolato. Abbiamo preso l’auto e ci siamo portati prima sulla Klondike Highway per poi girare nella Dempster Highway. L’abbiamo percorsa per circa 100 km, tutta autostrada non asfaltata. Ci siamo fermati all’Ufficio Informazioni del Tombstone Park. La ranger ci ha consigliato di andare sulla Goldensides Mountain, proprio di fronte all’ufficio. Siamo partiti pieni di entusiasmo, peccato che le pendenze fossero proibitive e che il terreno fosse sdrucciolevole. Siamo saliti per un po’ , ma non siamo arrivati alla vetta. Facevamo molta fatica. Mentre Tiziana ha voluto proseguire , io mi sono sdraiato e mi sono goduto lo spettacolo. Non abbiamo fatto molto. Il tempo era sempre più bello e più sereno. Le vette delle montagne erano proprio davanti a noi. Così siamo scesi dalla montagna e con l’auto abbiamo proseguito per altri 30 km a nord. Tizi voleva vedere lo spettacolo. Ci fermavamo ad ogni angolo. L’autostrada Dempster ci regalava colori stupendi, soprattutto con il tramonto. Siamo arrivati a Dawson City verso le 20. Prima di arrivare in città ci siamo fermati al Midnight Dome Viewpoint. Una copia di anziani ci ha chiesto da dove venissimo. Ci hanno detto che erano state a Venezia. Scendiamo per mangiare. Volevamo mangiare in un ristorante carinissimo nel Westmore Hotel ma era chiuso. Lo stesso anche per il ristorante dove abbiamo cenato la sra prima. In alternativa rimaneva il cinese ma non ce la siamo sentita. Così siamo andati al Jack London grill, un postaccio, probabilmente risalente direttamente al tempo della corsa all’oro, ma aveva molto fascino. Ho mangiato un hamburgher. Abbiamo preso anche due cocacole e la Tizi addirittura una birra. Dopo di che era un po’ brilla.

23 Agosto 2008, sabato 08

Prima di partire da Dawson, mi sono fermato da un meccanico, visto che avremmo dovuto fare molti chilometri. Ho fatto controllare i livelli, l’olio e l’usura dei freni. Ci ha sgridato per le ruote ma non potevo farci niente. E comunque la colpa la davo solo ed essenzialmente alla Hertz. Il viaggio per Whitehorse è stato lungo e soporifero. Non abbiamo incrociato neanche mezza auto. Per fortuna che ci siamo fermati al Moose Creek Lodge. L’unico posto dove veramente c’era un fracco di gente. Abbiamo fatto colazione e siamo ripartiti per il parco Five Fingers Rapids. Ci siamo incamminati verso il fiume, per una scala di non so quanti gradini. La discesa è stata assolutamente tranquilla, il problema è stata la risalita. Un’altra sosta breve l’abbiamo fatta presso la riva di uno dei laghi. E infine Whitehorse. Abbiamo lasciato le valige in albergo, il West Mark, e abbiamo deciso di portarci a fare un giretto, nonostante le ore spese in macchina. C’era il Canyon Mile, un restringimento dello Yucon River, poco fuori dalla città. C’erano tanti scoiattoli e l’acqua del fiume era verdissima. Abbiamo poi fatto rientro, decidendo di andare al ristorante più buono di tutta la città. Purtroppo abbiamo sbagliato piano e siamo finiti invece al bar, ma era tutto buono perché la cucina era la stessa. E visto che eravamo lì, abbiamo visto la partita di volley maschile tra Usa e Brasile.

24 Agosto 2008, domenica 09

La mattina ho accompagnato Tiziana alla cattedrale del Sacro Cuore per farle sentire messa. Io mi sono perso nel graticolo di strade della città. Sono andato in un drugstore. Ho preso dei soldi e ho preso una cartina telefonica per la Tiziana. Sono tornato in albergo per le valige. E poi ho ripreso la Tiziana. Era tutta contenta. Siamo ripartiti verso ovest per poi svoltare sulla 1, la Klondike Highway. Il cielo non era dei migliori. Le nuvole erano belle e almeno non pioveva. Così abbiamo fatto sosta presso il Lake Emerald, piccolissimo con riflessi interessanti. Ci siamo fermati pure al Carcross desert, un luogo magico, pieno di dune e sabbia fine. Tiziana ha telefonato ai suoi. Abbiamo fatto una sosta brevissima anche nella cittadella di Carcross. Abbiamo fatto alcune fote e poi ci siamo fermati al point of view di Bove Island. Da lì il tempo è peggiorato. Le nuvole si sono abbassate e praticamente non abbiamo visto niente. Entriamo per un breve tratto nella British Columbia e proseguiamo sotto la pioggia. Abbiamo varcato il confine, al White Pass abbiamo scritto delle cartoline. Ma eravamo completamente annoiati. A Skagway, il tempo è migliorato un pochino. Abbiamo lasciato le valige al West Mark Inn e poi ci siamo diretti al porto. La classica cittadina americana. Abbiamo fatto un giretto a piedi sulle colline a sud della città, presso il lago Lower Dewely. Una fatica a trovare indicazioni. Dopo di che siamo andati a mangiare in un bellissimo ristorante, una casetta azzurra con ampie vetrate, vicino al porto. Ci siamo goduti la sera.

25 Agosto 2008, lunedì 10

Ho sbagliato a puntare la sveglia. Anziché alle 4,45, un’ora dopo, avevo ancora il fuso del Canada. Tizi era già pronta. Eravamo in ritardissimo ma ce ne siamo accorti lungo il tragitto per il porto, prendendo il traghetto, ma alla fine per le 6 siamo riusciti a salire e a scambiare il voucher e a salire. Il traghetto è partito puntualissimo, abbiamo visto il fiordo, c’era un vento incredibile. Ho indossato il giubbotto. Arrivati al porto di Haines, siamo scesi e abbiamo percorso circa 4 km per arrivare in centro. La classica cittadina senza pretese. Poche case. Abbiamo fatto colazione, dei beagles e del latte caldo. Ci hanno guardato malissimo perché non capivano perfettamente cosa volessimo. Dopo di che abbiamo chiesto ad un’impiegata del comune, in merito alle escursioni. Purtroppo c’erano nuvole basse e abbiamo preferito non portarci in montagna. In compenso ci siamo portati verso il mare, dopo un bellissimo percorso in mezzo al bosco. Tizi si è fermata ad una colonia di puffin, io ho proseguito perché avevo mal di pancia. Colpa del latte. Così ricomposto, con Tiziana siamo tornati in centro, percorrendo il magnifico percorso dell’andata. In paese siamo andati a vedere il totem. Recuperata l’auto, ci siamo portati a nord, fino al confine Daton Cache. Il poliziotto è stato gentilissimo, anche se provato dalla signora che era passata prima di noi, perché continuava a chiedergli indicazioni. Subito il confine, nella British Columbia, ci siamo fermati per vedere una bald eagle che si è gettata a capofitto nel fiume per raccogliere un salmone. Tiziana era estasiata da questa vista. Lungo il tragitto abbiamo anche visto dei lupi. Arriviamo ad Haines Junction con un bel sole. La cittadina è l’incrocio della Alcan e della Dalton highway. Ci portiamo al Raven, un posto elegante e a quanto pare il ristorante più buono di tutto il Canada. Peccato che non avessimo prenotato, così siamo stati costretti ad andare dall’unico ristorante cinese, dove Tizi ha preso un toast

26 Agosto 2008, martedì 11

Ci siamo alzati tardi per recuperare il sonno del giorno prima. Dopo colazione al Raven, non c’era nessuno, siamo andati al Kluane visitor center. Abbiamo scelto di fare un percorso a piedi un trail facile facile, un percorso ad anello, accanto all’autostrada. Dovrebbe essere lo Spruce Beetle Trail ma non ne sono sicuro. Comunque siamo stati fino a Mezzogiorno. Ho fatto la foto di una bellissima frase del primo governatore dell’Alaska. Nel pomeriggio siamo partiti verso Tok. Ha piovuto tutto il tempo, non riuscivo a vedere i paesaggi. Un vero peccato. Il lago Kluane comunque era bellissimo. Comunque quando siamo arrivati al confine con l’Alaska, il tempo era un pochino migliorato. Abbiamo deciso di fare una sosta e fotografarci sulla panchina proprio sul confine. Tiziana era sorpresa dalla linea tra i due stati, un corridoio a perdita d’occhio tra gli abeti. Così dopo 30 chilometri, abbiamo fatto una piccola deviazione, avevamo guadagnato un’ora, per l’Hidden LakeTrail. Una lunga passerella che portava sulle rive di un lago, proprio nascosto, era il caso di dirlo. Lì abbiamo visto dei castori che costruivano la diga. Ci siamo appostati per oltre un’ora. Così, ormai con il sole, arriviamo a Tok. Abbiamo deciso di mangiare in un altro ristorante rispetto a quello consigliato e dove eravamo stati. Giusto per cambiare. Ed era decisamente migliore. Ho preso delle mozzarelle sticks. In albergo abbiamo cercato di connetterci ad internet, dovevo controllare della posta.

27 Agosto 2008, mercoledì 12

È stata un’altra giornata lunghissima, con tanti chilometri. La prima parte, fino a Glenn Hallen, percorrendo la Tok Highway, è stata veloce, senza imprevisti. Il tempo però si è guastato. Un po’ di sole e un po’ pioggia. Da Glenn Hallen ha guidato la Tiziana, che andava ad una velocità rispettando i limiti di 55 mph. Al Glacier ci siamo fermati. Abbiamo pagato 80 dollari in due, ma è stato davvero uno spettacolo incredibile. Abbiamo fatto questa lunga passeggiata. E poi siamo partiti per Wasilla, passando da Palmer. L’albergo l’abbiamo trovato quasi subito. La donnaccia receptionista ci ha dato una cabina con un solo letto. Prima ha pure sbagliato a darci le chiavi, siamo entrati nella stanza di un’altra persona. E poi ho dovuto per forza di cose, accettare questo. Così siamo andati a cenare. Per me andava bene un qualsiasi Fast Food, ma la Tizi voleva un locale più carino tipo il Best Western, ma era chiuso. Alla fine abbiamo trovato un grill, dove ho mangiato un hamburger e le soltanto delle patatine con formaggio. E comunque la notte è passata tranquillamente.

28 Agosto 2008, giovedì 13

Ce ne siamo scappati subito dall’albero. Siamo passati da Anchorage così di passaggio. Abbiamo cercato il centro locale della Hertz per capire se era possibile spostare la data di consegna dell’auto. La cretina mi ha risposto di telefonare e di arrangiarmi per conto mio. Proprio stupida, siamo al concessionario della renter, cosa hai da fare. Dopo un po’, però ci stampa il nuovo contratto e noi possiamo uscire. Nel frattempo Tiziana è andata a telefonare ai suoi, dalla hall dell’albergo più bello di tutta la città. C’era pure la convention dei democratici. Tizi ha pure preso una giacca di pelo sintetico. Così siamo usciti da Anchorage, fermandoci dapprima al Beluga Point, dove abbiamo visto la baia Turnagain, con la bassa marea. Uno spettacolo incredibile. Poi ci siamo portati a Girdwood. Dovevamo fare colazione. Tizi non ne voleva sapere. Ma io avevo comunque tanta fame. Non c’era un posto aperto. Alla fine abbiamo optato per una backery schifosa. Abbiamo deciso di noleggiare la bicicletta. Il primo posto lungo la strada principale era chiuso, così siamo andato all’Alyeska Resort, un grande albergo, appena poco fuori il paese. Ne abbiamo preso una a testa, abbiamo regolato la seduta e siamo partiti. È stato divertentissimo. Non aveva i freni, solo quelli davanti. Per fermarsi bisognava girare i pedali all’indietro. Così ci siamo incamminati lungo il tragitto, la Bird-to-Gird patway, che costeggiava l’autostrada. Era tutto in piano, a parte due salite dove ho fatto un po’ di fatica. Siamo arrivati praticamente al Bird Point, appena in tempo per vedere l’alta marea invadere il Turnagain Arm. Un posto spettacolare. Dopo di che abbiamo deciso di tornare indietro. Un po’ di pioggia ci ha costretto a trovare rifugio sotto un albero. Poi ci siamo fermati al …. per prendere qualcosa da mangiare. E infine, dopo l’ultimo pezzo, abbiamo restituito le biciclette al resort. Siamo arrivati a Seward il più veloce possibile altrimenti non saremmo arrivati in tempo. La cittadina, attorno al suo porto, era molto bella. Anche il lodge Breeze Inn era carino. All’interno della stanza c’era un televisore gigantesco sul quale abbiamo deciso di vedere le foto. Abbiamo mangiato in centro, in un posto sciccoso proprio davanti al waterfront.

29 Agosto 2008, venerdì 14

Ce la siamo presa con comodo. Tiziana era particolarmente in ritardo. Comunque c’era una bellissima giornata. Siamo arrivati al molo e abbiamo deciso di prendere un biglietto per una crociera della durata di 6 ore. La cosa stupenda era il cielo perfettamente azzurro. Abbiamo visto tanti animali: le otarie, le foche, i leoni marini. Ma la cosa più bella in assoluto era il ghiacciaio che si specchiava perfettamente nella baia. Alle cinque eravamo di ritorno. Seward era accolto dalla luce del tramonto. Abbiamo fatto una sosta al Sea Life Center. C’era poco tempo ma almeno abbiamo visto i leoni marini da vicino e i puffin. Così siamo rientrati all’albergo. ci avevano già spostato le valigie nella nuova stanza. Siamo andati al ristorante della sera precedente ma non era così buono.

30 Agosto 2008, sabato 15

Ci siamo alzati abbastanza tardi, verso le 8.30. Tizi è stata abbastanza puntuale. Siamo stati nel centro di Seward dove abbiamo trovato una bakery per fare la colazione. Io ho preso una fetta di torta mentre Tiziana un muffin. Poi ci siamo rilassati con una breve passeggiata per Seward. A Tiziana piaceva tanto quel paese. Siamo tornati ancora al Sea Life Center. Ma lo abbiamo visto praticamente dal di fuori. Così siamo ripartiti da Seward, ma ci siamo fermati praticamente poco dopo all’Exit Glacier. C’era un cielo perfettamente azzurro, stupendo. Vedere il ghiacciaio con quel tempo era veramente memorabile. Abbiamo lasciato l’auto nel parcheggio e così ci siamo incamminati lungo il bordo della lingua di ghiaccio. Sembrava piccolo, in realtà era enorme. I ranger ci hanno spiegato il perché dei cartelli con su impresso l’anno. Era il limite del ghiacciaio che ad ogni anno si ritraeva. Mi sarebbe piaciuto arrivare su in alto ma alla fine mi sono limitato alla passeggiata, altrimenti non saremmo mai arrivati a Kenai. Ci siamo lasciati alle spalle le montagne, adesso era tutto piatto. Ci sembrava strano non vedere le cime delle montagne. Comunque durante il tragitto, Tiziana voleva fare il rafting ma non abbiamo trovato proposte decenti. Così siamo arrivati a Soldotna, un paese veramente brutto, pieno di centri commerciali. Ce ne siamo scappati e siamo arrivati a Kenai, che non era tanto diverso, ma almeno c’era un minimo di centro storico e poi, si affacciava sul mare. Anche il lodge era molto carino. Abbiamo accettato di prendere il lodge con un solo letto perché la casetta era bellissima, praticamente a picco sul mare. Proprio accanto c’era una bellissima chiesa ortodossa con il campanile a cipolla di colore azzurro e circondata da uno steccato bianco. Abbiamo fatto una lunga camminata sulla spiaggia e alla fine ci siamo seduti nella veranda del lodge per il tramonto sperando che si incendiasse di rosso. C’era anche una bald eagle. Così una passeggiata per il centro paese. Siamo andati a mangiare nel ristorante consigliata dalla proprietaria del lodge. Faceva veramente schifo, sporco e immangiabile. Il pane non era assolutamente cotto. E poi ci hanno fatto sedere praticamente davanti alle toilette. Le mozzarelle sticks erano state fritte in olio consumato, i bocconcini di baccalà erano immangiabili. Nel frattempo non c’era più sereno, c’erano nuvoloni che non promettevano niente di buono.

31 Agosto 2008, domenica 16

Mentre la Tizi si stava preparando, ho fatto un giro al Safeway. Ho visto delle magliette che mi piacevano. Ma non le ho prese. Invece ho preso due muffin con noci di pecan. Li abbiamo mangiati praticamente al lodge. Così siamo arrivati alla chiesa appena in tempo per sentire la messa. Ho lasciato Tiziana e io sono tornato praticamente al centro commerciale. Questa volta le ho prese le magliette, erano della carhartt. Probabilmente avevo esagerato con le misure. Ma non mi interessava. Ho cercato di cambiare il freno dell’auto ma non ce l’ho fatta così sono tornato indietro a prendere la Tiziana, che nel frattempo era uscita da messa. Siamo ripartiti per Whittier. Ce la siamo presa con molta calma. Abbiamo ammirato la pianura della penisola di Kenai. Abbiamo percorso tutto il Russian River, lungo il quale una miriade di pescatori era in attesa della pesca. Siamo arrivati al tunnel alle 14, avrebbe aperto mezz’ora più tardi. Era un incubo passare sotto la galleria, sopra i binari. Ma tutto sommato era una passeggiata. Il tempo però era inclemente. Ha piovuto in maniera continuativa. Il posto era carino ma veniva la depressione. Abbiamo deciso di dormire nell’unico albergo del paese che costava una barbarità. Ceramente carino ma niente di che. Abbiamo passato il resto della giornata praticamente in albergo. Tiziana era interessata ad osservare le otarie che erano lì a galleggiare. Siamo usciti dopo un po’ sotto la pioggia. Volevamo fare due passi. Siamo arrivati al porto e poi nel casermone costruito per ospitare tutto il paese. C’erano anche dei bunker in disuso. Ci siamo alla fine arresi e siamo andati in albergo. L’ambiente era molto carino. Ho deciso di stare in giro con le ciabatte. Abbiamo deciso di mangiare in albergo, non c’era alternativa se non andare dal cinese. Eravamo proprio nella veranda, il mare era davanti a noi. Ci siamo lasciati cullare dalle onde del mare. Alla fine non c’era nessuno se non due signori. al bar invece c’erano solo ubriachi. Me ne sono stato anche un po’ solo. ma poi sono salito in camera. Non volevo lasciare la Tiziana da sola. Siamo stati li a guardare le fotografie

01 Settembre 2008, lunedì 17

Ha continuato a piovere. Non c’era alcuna possibilità che smettesse. Abbiamo fatto colazione con la stessa cheese cake mangiata la sera prima e credo la più buona che ho mangiato in un tutto il viaggio. Al check out mi hanno chiesto altri 13 dollari di tasse. La cosa mi ha fatto inbestialire. Prima dovevano dircelo subito, secondo insomma era l’unico posto dove dormire. Non mi andava giù anche perché per la colazione ci hanno chiesto 20 dollari. Abbiamo ripreso il tunnel e siamo arrivati fino ad Hope dove Tiziana sperava tanto di fare rafting. Io proprio non me la sentivo di bagnarmi ancora. Tiziana c’è rimasta male. Ad Hope c’era il sole. Un agglomerato di due case, un ambiente fermo al secolo scorso. Abbiamo incontrato anche un lupo che ci ha attraversato la strada. Almeno questo le ha fatto tornare il buon umore a Tiziana. Abbiamo fatto mille proposte come passare il resto della giornata. Tiziana non voleva andare ad Anchorage e stare in città. Qualsiasi cosa dicessi non andava bene. Alla fine ho preso la decisione di andare verso Anchorage. Ci siamo fermai anche al Wild Life Conservation enter, vicino a Whittier. C’erano degli orsacchiotti e alcuni alci. Così abbiamo deciso di andare al Flattop Mountain. Ovviamente a Tiziana non voleva. Ma io ci sono andato lo stesso. A poche centinaia di metri ho lasciato l’auto sulla strada perché non sapevo bene dove si trovasse il parcheggio. Da quel posto ci siamo incamminati. Tiziana si è ricreduta sulla scelta ed è tornata di buon umore. Alle 19 siamo arrivati al Ramada. Tiziana si è chiusa in bagno. Io sono sceso a scrivere un po’ e a sistemare l’auto. Succede che con il ginocchio inavvertitamente ho schiacciato il pulsante per bloccare le portiere. Sta di fatto che ho chiuso dentro le chiavi. Alla fine chiamo la Hertz che mi manda un carroatrezzi. Alla fine in cinque minuti è riuscito a sbloccare le chiavi e ad aprire le chiavi. Non voleva niente. Alla fine gli ho dato 10 dollari per la cortesia di avermi salvato dalla figuraccia con la Hertz. Siamo andati a cena, io ho proposto lo Sheraton. Tizi non voleva perché pensava che fosse troppo sciccoso. Così abbiamo optato per Sak’s che però era chiuso. Alla fine siamo andati allo Sheraton, dove abbiamo trovato un ristorante senza grosse pretese. Ci ha servito un ragazzo di colore. Ho preso un’insalta molto buona e ovviamente del salmone. Abbiamo finito che stavano chiudendo il ristorante. Ho speso cento dollari ma era l’ultima sera. al diavolo. Così un giro per downtown ma non c’era praticamente nessuno.

02 Settembre 2008, martedì 18

L’ultimo giorno lo abbiamo passato in centro ad Anchorage, tra la fourth e la fifth. Una sosta all’Ufficio Postale del Centro ma c’era una coda incredibile. Siamo andati al hotel Capitain Cook sulla cui terrazza abbiamo visto il centro di Anchorage. Ero contento di aver osato così tanto. Poi un giro al mall per comprare un regalo a Stefano. Infine a mezzogiorno siamo tornati al ufficio postale e questa volta non c’era cosa.

  • Anchorage Francoforte (15:35 -10-15:50 -10)- (11:05 -0 – 11:15 -0) Durata 09:25

Non avevo il posto vicino al finestrino. Un vero peccato. Mi sono praticamente aggrappato al signore accanto a me e mi sono visto tutta downtown. Solo quando ero certo che l’aereo non atterrasse a Whitehorse, mi sono messo il cuore in pace e me ne sono stato tranquillo con me. Tizi era agitata, nervosa, non riusciva a dormire. Un peccato.

03 Settembre 2008, mercoledì 19

  • Francoforte Malpensa (16:40-16:50 +0)- (17:50-18-15 +0) Durata 01:25

Una volta in aeroporto ci siamo asicurati di ottenere il boarding pass. Siamo andati in centro a Francoforte. Continua ad essere una brutta città. Ancora una volta l’ho vista con la pioggia. Abbiamo passeggiato nei parchi cittadini e nel centro della città. A dire il vero non avevamo tantissimo tempo ma l’importante era sgranchirsi le gambe.

Inizio

16 Agosto 2008

Fine

3 Settembre 2008

Giorni

19


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