Ho appena finito di vedere questo film bellissimo. Temevo di non riuscirci perché lo trasmettevano in pochissime sale cinematografiche e per poco tempo. Tuttavia sapevo che prima o poi al Lux di Cinelandia avrebbero dato questa pellicola, così stasera ho colto la palla al balzo e mi sono portato a Cantù.
Che dire? Bravi gli Israeliani.
Bravi perché hanno ammesso una colpa di fronte al mondo intero.
Certo non basterà perché l’eccidio dei palestinesi nel sud del Libano è un granello di sabbia nel deserto di colpe che hanno tutti indistintamente in questa terra martoriara e mai libera.
Non è un film che punta il dito sulla responsabilità degli israeliani o sulle colpe dei cristiani libanesi.
È invece il viaggio intimo e del tutto personale di un soldato dell’IDF che scava nella sua memoria e in quella degli altri militari che hanno partecipato all’invasione del Libano per cercare la verità.
Non è un film denuncia ma desidera trasmettere quella grande voglia di vivere nella pace e nella normalità da parte dei militari – giovanissimi – che si fanno un autoscatto lasciando la macchina fotografica sulla canna del carro armato, che suonano la chitarra sulla spiaggia, che invidiano gli altri giovani nei bar, che sognano nell’aeroporto di Beirut semidistrutto dalle bombe e si fanno il bagno nel mare di Sidone.
Il sogno evapora immediatamente sulle note di this is not a love song e si ripiomba nella consapevolezza di convivere con la morte e la distruzione.
La gioventù inaridisce presto e ci si dimentica in meno di 20 anni degli orrori della guerra.
Senza medico ad Erba. Ho indugiato su questo tramonto stasera, sembrava che non volesse finire mai, ma giusto il tempo di una cagata di Jake, comprensivo di sniffamento, localizzazione idonea di un locus defecatorio, creazione con le zampe di una specie di bidet, ed evacuazione di quattro stronzi, era già scuro. L’incertezza crepuscolare ha pervaso…
Quando la suola liscia, pattinando sull’erba, mi ha fatto vacillare, ho rischiato di rotolare per quei duecento metri, arrivando ad occhio e croce in Piazza Grande. Ho cercato così di mantenere l’equilibrio, abbassando le ginocchia e portando il mio baricentro verso il basso. Sono quasi atterrato di culo ma non sono precipitato; come niente mi…
Lo so: solleverò una questione di poco conto e penso abbastanza stupida, per questo che lo scrivo su questo blog. Dal primo gennaio 2016, come videnziato nella loro homepage degli ospedali della Lombardia, le AO si sono trasformate in ASST mentre le ASL in ATS. Tralasciando quest’ultime, di cui non ho capito una mazza, perché…
E sono sei. Sei lunghissimi anni passati in un attimo. Ti sono sempre stato vicino e non ti ho mai abbandonato. Sono stato un compagno fedele con il quale camminare e affrontare le prove della vita. Sarebbe dovuto essere il contrario. Mi sarei aspettato da te un minimo di complicità e gratitudine. Invece ho imparato…
E siamo arrivati a sette e tu sei ancora con me. Non ci credo che tu sia riuscito a sopportarmi per tutto questo tempo. Infatti adesso vedremo se non subentrerà la crisi del settimo anno. Infatti sono memorabili le tue fuitine. Poche, ma intense e amplificate dalla tua testardaggine nel non voler rispondere agli insistenti…
Ho deciso che da oggi l’aquila fiameggiante che campeggia nello stemma della Provincia Autonoma di Trento verrà fatta sloggiare dallo scudo. Al suo posto un animale a caso… L’orso nella foto invece non è del Trentino ma dell’Alaska. Quando sono andato in viaggio in questa terra lontanissima nel 2008, me li trovavo ad ogni angolo,…