Dovevi proprio essere arrabbiata. Guarda con che tempo mi hai accolto oggi! Eppure c’è sempre stato un accordo, un segreto, un’intesa tra di noi.
Non c’è stato un anno in cui tutto non fosse così perfetto, così gaudiente, emozionante. Oggi no, mi hai versato lacrime su lacrime.
Eppure non ti ho dimenticato, no, sono state le contingenze uniche di questo annus horribilis. Dovevo fare le vacanze, gli egoismi dei colleghi hanno sempre fatto slittare la partenza e poi mi sono dovuto accontentare di una meta qui vicina, io, proprio io, abituato alle migliaia di chilometri.
Eppure guarda, ti ho portato i fiori, ho mancato come al solito il vialetto. Peccato che non ti avessi portato il gatto, ma il custode non ha voluto. A nulla sono valse le mie rimostranze, che il cartello vietava l’ingresso ai cani. Ma non volendo fare questioni, già ero inverso di mio, l’ho lasciato in auto, probabilmente era pure quello che disederava….
Ho guardato le foglie, più gialle, più brutte, meno rosse, degli aceri dell’ingresso. No, non c’era verso che si potesse migliorare questo momento. Pazienza! Ho appoggiato il vasetto, ho asciugato la tua immagine lacrimante di pioggia e me ne sono andato, quasi sdegnato, infastidito dalle gocce che penetravano nei tessuti e mi inumidivano le spalle, ma davvero non ti ho mancato come se avessi perso il bus alla fermata. Ti ho dato il mio tempo, quel tempo necessario per un saluto, e per un pensiero.
Di più, non posso e lo sai bene.
Puoi lamentarti quanto vuoi ma è questo ciò che posso darti, almeno per il momento.
“How can you expect to have an affair with me in Mahébourg? I have to go back home.” Ti ho parlato con un tono divertito, lì, di fronte alla laguna blu, a pochi passi dall’aeroporto. Gli aerei partivano e sembravano venirci incontro, salvo poi salire alti nel cielo e sparire tra le nubi. C’era anche…
Jake, che notte che abbiamo passato assieme! Una magica notte nel cortile d’entrata del Comune di Como. Lo spoglio è finito a mezzanotte e un quarto, senza spargimenti di sangue (ma sì qualche scaramuccia sedata sul nascere) e poi di corsa al Palazzo prima di perdere la scarpetta e vedersi la Peugeot trasformarsi in zucca….
Ho letto il secondo libro della Giuseppina, amo quella donna (ed è sorprendente ciò), non solo perché ha studiato medicina come me, non solo perché ha profonde radici in quella Sicilia che ho conosciuto marginalmente, di cui però ho evidenti, cari, personali e intimi riscontri, ma per come scrive, per la sua sorprendente poeticità nel…
È bello starti vicino pur mostrando indifferenza. Eppure il cuore batte forte. Un brivido fremente mi percorre la schiena al solo pensiero di passare un pomeriggio con te in macchina, al ristorante o al cinema. Ostentando sempre indifferenza. Sono lì ad osservarti sottecchi, cerco di esserti accanto come vorresti tu, senza invadere i tuoi spazi….
È stato l’Open Day più bello di sempre, quello del 30 Aprile. Una grande manifestazione, una giornata intera tra la gente del 112. C’erano gli allievi della Scuola Militare, ragazzetti scelti, probabilmente più fortunati degli altri, più intelligenti, più rigorosi e predisposti alla disciplina. Erano 80 nelle loro divise militari, impettiti all’inizio poi sempre più…
Lo so che questa storia della San Paolo mi sta scappando di mano ma non posso farci niente. Dunque, riassumiamo. La Popolare di Vicenza è fallita e le sue spoglie agonizzanti sono state raccolte da questa grande banca, mica si chiama San Paolo per nulla. Senza chiedermi il permesso, mi sono ritrovato dall’oggi al domani…