Dopo la cena speziata, intorno alle 21, minuto più minuto meno, a Mater è venuta la sfregola di andare in aeroporto: “non sia mai che perdiamo il volo”, continuava a ripetere. Infatti la partenza era prevista per le tre di notte, ben sei ore successive, magari uno non riesce ad organizzarsi in tempo.

Certo che l’aeroporto di Doha offre tutto quello che desideri, una plaza di negozi e duty free nella quale puoi smarrirti. Mater è entrata in tutti i negozietti. Io invece mi sono attaccato a una colonna alla cui base c’era una presa di corrente e ho condiviso la gentile connessone della Qatar regalata a coloro in possesso di un biglieto eletronico della compagnia di bandiera. I paragoni con l’Alitaglia si sprecano.

All’una, dopo aver speso tutti i Rial qatarioti e dopo che Mater si è comprata un paio di orecchini d’oro, siamo saliti sul famoso trenino scorrendo tra la gente e i tapis rulant per andare al terminal giusto. Mi sembrava di essere a Gardaland ma meglio.

Il volo notturno delle tre è stato, come quello precedente, perfetto e impeccabile. Non un disguido. Nemmeno una nota di disappunto. E’ filato tutto liscio. Abbiamo percorso il Golfo del Persico nella sua interezza e poi ci siamo diretti a sud tagliando l’angolo orientale dell’Oman.

Alle 9 puntualissimi eravamo alla dogana delle Seychelles. Mi sono venuti i pruriti di fronte a non so quante migliaia di coppiette che non sapevano compilare il modulo di entrata. “Dio mio”, mi veniva da dire, “guarda che puoi usare anche il cervello e non solo l’attrezzo che porti in mezzo alle gambe”. Qualche parolaccia l’ho pensata ma non l’ho esternata: il clima, i colori, il verde del mare e delle montagne mi hanno zittito.

In poco meno di un’ora  siamo giunti all’albergo.

Ci hanno messo nella camera più schifosa di questo villaggio, pieno di muffa e vista talmente limitata che l’oceano non potevi vederlo e nemmeno sentire. Mater, la guerriera, ha iniziato a lamentarsi e rompere, inveendo contro la forte umidità climatica…. Si è fatta cambiare la stanza. Alla signora della reception che mi guardava per capire qualcosa di fronte alla furia di Mater, ho semplicemente alzato gli occhi… Immaginatevi.