Young, wild & free

Ce l’avevo proprio accanto questa scritta che sembrava il titolo di una canzone della Lana Del Rey. Anzi proprio alla Lana (e non Ana come la stordita che si fa acchiappare/schiaffeggiare/spennellare nelle 50 sfumature di rossonerogrigio) ho pensato.

Lei era ottimista quando diceva “Will you still love me when I’m no longer young and beautiful”, perché subito dopo con assoluta certezza ripeteva come un mantra “I know you will, I know you will, I know THAT you will”. Ecchecazzo! Ma certo CHE lo farà: insoma dopo aver girato in lungo e in largo le vie di Bel Air, nelle notti afose di mezzo luglio, dopo aver indossato diamanti e aver assaporato tutto quello che c’era da assaporare, la Lana se lo ricorda il tipo e se lo canta con quella voce roca, graffiante, poco invadente. Anzi prega dio di portarlo direttamente in paradiso quando dovrà succedere il patatrac.

Young, wild & free, come le tre parole sole, cuore e amore. No more young, nemmeno selvaggio e libero… Ed erano li che mi stuzzicavano i miei ricordi persi da qualche parte, valori che mai avresti pensato che un giorno non ti sarebbero più appartenuti o che saresti stato costretto ad aprire il pugno perché il tempo è quello che comanda. Docile come un agnellino, decisamente invecchiato e molto poco free.

Peccato! Lana, please, dammi la tua incrollabile certezza e let me free for ever!


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