Manolo, infervorato dalla discussione pruriginosa in merito al povero omuncolo, autista di bus beccato in fragra flagranza di reato proprio nel momento in cui stava venenendo (ops), aggiunse alla fine che i colleghi erano tutti sollevati da una constatazione certa: nella ASF almeno non ci sono culattoni. Per fortuna!
Sai, un uomo, accostato il bus di sera, a Civiglio – porcoggiuda aveva pure le quattro frecce – viene sgamato durante una sveltina da un carabbiniere non in serivizio che con celerità sospetta (confermandomi l’assoluta inutilità di questo ente) fa venire (è il caso di dirlo) la pattuglia direttamente da Brunate, manco dovesse prevenire (ed è di nuovo il caso di dirlo) chissà quale crimine!
E così il fattaccio è arrivato direttamente all’attenzione di Manolo, che si è sentito in dovere di dire la sua. Già, il problema non è l’eventuale reato configuratosi nell’utilizzare un mezzo pubblico per un’evenzienza privata ma la purezza della Azienda, ligia e dura (è il caso di dirlo per la terza volta), che innalza l’ideale del vir saggio e procreatore da quando ha scoperto la nudità di Eva, incarnato dai suoi dipendenti.
E sì, caro Manolo – il nome non è casuale – grazie a te oggi ho imparato che ASF significa Azienda Senza Froci. Adesso posso andare a letto tranquillo e dormire dolci sogni…
Ma, nonostante tutto, quella persona che con sicurezza potrei definire me stesso si sviluppò solo più tardi e gradualmente. Ritengo che il primo barlume della mia vera personalità sia stato l’istante in cui capii di poter aspirare, oltre che alla sottile pellicola del cielo, anche all’abissale oscurità del cosmo. Accadde quello stesso inverno, una sera…
Mi sono impegnato anche questa volta. No, non è stato un obbligo, sentivo questa esigenza: di venirti a trovare, lì ferma e immobile. Non avevo premura questa volta, ho guidato piano, sempre il cielo azzurro; ma dico io, ma ci hai fatto l’abbonamento? Non ho mai trovato una giornata brutta, neanche a volerla. Sempre quelle…
Cara nonna, ti ho portato il dolce e i giornali per i ricami, come regalo. Ieri era il tuo compleanno: 94 anni portati egregiamente. Ti ho abbracciato. Hai afferrato subito le riviste e le hai sfogliate diligentemente. Ti piace leggere, perlomeno voltare le pagine e guardare le immagini. Potessi ricamare e creare tovagliette e altri…
Per fortuna che il biglietto di questa pellicola non costava nulla, altrimenti ne avrei richiesto il rimborso. Osannato al Cinema di Venezia, il film è una cagata colossale e mette a dura prova l’intelligenza degli spettatori. Ferro e Cate, due cretini -ma che nomi sono?- dopo aver scopato si ritrovano con una sorpresa nella pancia…
In questi giorni ho visto il film God’s not Dead. Che il dio dei cristiani sia morto o ancora vivo, poco mi importa. Non devo farmi convincere da nessuno. È sicuramente un film originale, ma… Ora, io sono poco cristiano, anzi, diciamola tutta, per niente, però vorrei esprime alcune opinioni sul film. Non ho nulla…
Sono ammutolito. Senza fiato. Forse davvero ho bisogno un po’ di morfina. Il dolore che mi hai procurato sabato, quando sono andato in questura, è inimmaginabile. Nessuno mi ha mai fatto così male. Neanche mia madre quando mi rompeva bellamente le ossa a suo piacimento o mi lanciava i coltelli in faccia. Eppure solo martedì…