La canzone di Achille

Elena di Mariano per il compleanno mi ha regalato il libro della Miller. Non sapevo che esistesse e non avevo mai fatto conoscenza di questa autrice. Ho letto il libro e ho avuto una folgorazione.

Incominciamo a dire le cose negative per poi focalizzarci sulle immense qualità del romanzo. Diciamo, giusto per sgombrare il campo, che la Miller non è eccelsa come la Yourcenar, che è imbattibile. Il romanzo non si avvicina nemmeno per un attimo a Memorie di Adriano, nel quale si respira dalla prima all’ultima pagina la Storia, intrisa nelle cellule della scrittrice.

La Miller è americana, il romanzo, sebbene storicissimo, è tendenzialmente un lungo fumettone, un lungometraggio: la Storia gli americani non ce l’hanno nel sangue, per loro è solo un’emanazione platonica, una sintesi hegeliana fedele, un ologramma .

Finalmente con questo libro ho capito la guerra di Troia, con le sue mille parentele e i personaggi che la vivono in questi lunghissimi anni di assedio. La mia conoscenza era un vago ricordo a livello dei cartoni animati di Pollon, o poco più.

Ho toccato con mano la geografia, me la sono rappresentata su una cartina come la mappa delle escursioni dell’Alpitour e me la sono sentita vicinissima quasi a portata di mano, anzi di Easy Jet. È un libro moderno, potrebbe rientrare in una guida della Lonely Planet sull’Egeo. Me la vedo la Miller scrivere il romanzo tra le lezioni in un’università bostoniana o dell’east England e una storta durante un party nel campus. Me la vedo cantare a squarciagola i suoi racconti mentre tracanna alcool e fuma qualche spinello.

Ma non si tratta di Achille, no la canzone non è sua ma dello sfigato amante compagno d’armi e d’infanzia Patroclo. Lo so che se nel titolo la Miller avesse inserito questo nome, sarebbe stato difficile pronunciarlo con l’inglese gutturale dove le sillabe rimangono in trachea. Glielo concedo.

Finalmente il riscatto per questo personaggio sgraziato, nato da madre scimunita, figlio di Re, rinnegato proprio da lui per un incidente di percorso durante l’infanzia. Mandato in esilio a Ftia (nella Grecia centrale) dove incontra Achille, il biondino, sul quale si infrange e riversa tutto il suo amore fino alla morte e oltre. A dire il vero lo aveva incontrato durante l’infanzia, quando il padre prima di rinnegarlo, aveva organizzato dei giochi nella sua terra. I due, per tenacia dello stesso Patroclo, vengono educati nella caverna del Centauro (non fatemi ricordare i nomi che mi sembra così difficile come quando devo ricordarmi le parentele e io non ci capisco niente) sul monte Pelio. La madre di Achille, mezza dea del mare, incomincia a rompere le palle, fa l’acida, fa di tutto perché i due non si frequentino, separandoli.

Ma il destino li farà incontrare sull’isola di Sciro dove Achille era stato nascosto dalla madre. Insomma, per farla breve,da lì partono verso la Turchia per liberare Elena scatenando la guerra di Troia. La consapevolezza di qualcosa tra di loro nasce nella grotta con un bacio casto e poi la maturità del loro amore viene esplicitata su quest’isola.

Ma non è solo una storia d’amore, perché Achille, il semidio, il più agile e bellissimo, che comunque ripaga l’amore, alla fine si perde per la gloria, per il riscatto di una fanciulla, che era già stata riscattata da Patroclo. Diventa un cretino rimbecillito che non riconosce più l’amore di Patroclo, che di Troia non gliene può fregare di meno ma non capisce che il destino della guerra e di tutti gli achei dipende solo ed esclusivamente da lui. Capisci cosa vuol dire essere semidio? Pollon, non ha insegnato niente? Achille non ne vuole sapere, chiuso in questo autismo ancestrale, da “sono solo figo io”, e permette che Patroclo si immoli ponendo fine a questa guerra. Infatti Achille si sveglia dall’abulia e uccide Ettore in preda all’ira (comodo chiamarla ira), insomma, era da poco uscito dalla fase del rincintrullimento, ma perde a sua volta la vita perché la profezia si avverasse. Era ora, dopo nove anni passati a bivaccare sulle spiagge dell’Ellesponto. L’eroe non è stato Achille ma la sua ombra che lo adorava, che lo ha seguito nel bene e nel male, che gli ha donato la vita e che era infinitamente molto più saggio e amorevole. L’ho capito anche quella rompicog…ona della madre che ha concesso l’incisione sulla lapide del nome Patroclo accanto a quello di Achille.

Grazie Miller per averci dato questo grande respiro di parte, per non aver creduto ad Achille, che in fondo aveva avuto tutto, ma all’altro principe il cui titolo era stato gettato alle ortiche. Grazie per questo affresco moderno di una storia antichissima, dove vengono ricordati solo gli eroi che hanno avuto la gloria, per aver ridato dignità e spessore. Patroclo è l’hero cantato da David Bowie e per fortuna che non lo sarà per un giorno soltanto.

Grazie Patroclo per aver ribaltato la storia e di aver vinto anche sugli dei.


Ships on vigor of the waves are skimming
Barren summits to the verdant plains
Each horizon is a new beginning
Rise and reign
Far from the fjords and the ice cold currents
Ravens soar over new frontiers
Songs and sagas of a fate determined
Shields and spears
Vows of favor or the thrill of plunder
Pull together for the clan and kin
Clank of hammers and the crash of thunder
Pound within
Oh-ho-oh
The echoes of eternity
Oh-ho-oh
Valhalla calling me
Oh-ho-oh
To pluck the strings of destiny
Oh-ho-oh
Valhalla calling me
Valhalla calling me
Sails a’ swaying on the crimson rivers
Blood and glory in the fighting fields
Shields a’ shattered into splintered timbers
Iron and steel
Fires are rising and the bells are ringing
Glory take us into Odin’s halls
Golden glimmer and the sound of singing
Asgard’s call
Oh-ho-oh
The echoes of eternity
Oh-ho-oh
Valhalla calling me
Oh-ho-oh
To pluck the strings of destiny
Oh-ho-oh
Valhalla calling me
Valhalla calling me
Wind and the waves will carry me
Wind and the waves will set me free
Wind and the waves will carry me
Wind and the waves will set me free
Oh-ho-oh
The echoes of eternity
Oh-ho-oh
Valhalla calling me
Oh-ho-oh
To pluck the strings of destiny
Oh-ho-oh
Valhalla calling me
Valhalla calling me

Articoli simili

Lascia un commento