Voglio essere come il gotico di certe chiese, le cui linee sono semplici, slanciate, maestose; ma mi rendo conto che il mio animo è barocco, piegato dalle necessità su se stesso, con fronzoli, abbellimenti messi lì da altri senza una vera ragione.
Mi accorgo che se non faccio un passo indietro, vado a sbattere contro l’ineluttabilità della vita. Allora devo chinarmi, spezzare l’orgoglio e stare lì fermo, aspettando che il tempo passi e trascorra.
Eppure James Dean me lo ha ripetuto fino all’ossessione che non bisogna mai scendere a compromessi! Ma che cosa ottengo?
Tu sei il pazzo, non il principe di azzurro e di gigli dorati ammantato! Se tu sei quello che grida, sarai semplicemente una vox clamantis in deserto senza che alcuno ti ascolti. Gli altri possono permettersi di farsi venire il crepacuore solamente perché hai voluto il tuo spazio; gli altri possono minacciarti di scrivere agli avvocati, stracciandosi le vesti in merito alla propria presunta innocenza; gli altri sono sempre pronti a farti ricordare che è una tua scelta, mai la propria. Nessuno vede la riga gialla, il limite oltre il quale non si può andare.
Chiedi e non ottieni nulla. Gridi e ti sbattono dentro. Reclami il tuo orgoglio ma ottieni solo denunce. Eppure vuoi essere semplice, lineare. Rispettando i limiti con solo l’alto come libertà.
La valle dei Re – Marco Mengoni
In questa valle c’è già Un re che canta e la sua regina Tradito dalla propria metà Ciò che rimane non è la vita Fuori dalla mia proprietà E questa volta non la voglio una scusa Fuori dalla mia città Vedrai scomparire l’oro della corona Cadere rotolandosi fino alle mura E allora mi chiederai se Sei fuori dalla valle dei re E non mi importa se Sei fuori dalla valle dei re E non mi importa se Non ci sei Non ci sei Ho detto fuori dalla mia proprietà E questa volta non la voglio una scusa Fuori dalla mia città Vedrai scomparire l’oro della corona Cadere rotolandosi fino alle mura E allora mi chiederai se Sei fuori dalla valle dei re E non mi importa se Sei fuori dalla valle dei re E non mi importa se Non ci sei Tu non ci sei Piccole parole che non hanno più importanza E soliti pensieri che mi riempiono la stanza Le solite bugie che mi inchiodano la testa Chiedo scusa Sono ancora un re Se fuori dalla valle dei re E non mi importa se Sei fuori dalla valle dei re Sei fuori dalla valle dei re
In questa valle c’è già
Un re che canta e la sua regina
Tradito dalla propria metà
Ciò che rimane non è la vita
Fuori dalla mia proprietà
E questa volta non la voglio una scusa
Fuori dalla mia città
Vedrai scomparire l’oro della corona
Cadere rotolandosi fino alle mura
E allora mi chiederai se
Sei fuori dalla valle dei re
E non mi importa se
Sei fuori dalla valle dei re
E non mi importa se
Non ci sei
Non ci sei
Ho detto fuori dalla mia proprietà
E questa volta non la voglio una scusa
Fuori dalla mia città
Vedrai scomparire l’oro della corona
Cadere rotolandosi fino alle mura
E allora mi chiederai se
Sei fuori dalla valle dei re
E non mi importa se
Sei fuori dalla valle dei re
E non mi importa se
Non ci sei
Tu non ci sei
Piccole parole che non hanno più importanza
E soliti pensieri che mi riempiono la stanza
Le solite bugie che mi inchiodano la testa
Chiedo scusa
Sono ancora un re
Se fuori dalla valle dei re
E non mi importa se
Sei fuori dalla valle dei re
Sei fuori dalla valle dei re
Non so, ma alla Regione dell’Abruzzo è partito l’embolo e quelli del Consiglio soffrivano probabilmente di ansia da prestazione. Dal momento che le altre regioni hanno dentro il proprio emblema degli oggetti identitari del territorio (l’aquila per il Friuli, il leone alato e nimbato per il Veneto, la rosa camuna per la Lombardia, i ceri…
Faccio fatica, parecchia direi, a seguire il tuo pensiero incarcerato nel profondo dell’essere, seguendo i passi di jungiana memoria. Ho provato mille volte a trovare un barlume di chiarezza nei tuoi scritti ma tutto si schiantava su quella profonda ignoranza abissale di cui riconosco possedere. Ho seguito il tuo viaggio. Non ho però capito bene…
È bello starti vicino pur mostrando indifferenza. Eppure il cuore batte forte. Un brivido fremente mi percorre la schiena al solo pensiero di passare un pomeriggio con te in macchina, al ristorante o al cinema. Ostentando sempre indifferenza. Sono lì ad osservarti sottecchi, cerco di esserti accanto come vorresti tu, senza invadere i tuoi spazi….
Questa è la replica su Booking.com del proprietario dell’albergo alla mia recensione. La cafoneria di queste persone è davvero irritante: Egr. Sig. Carletto Genovese, grazie per aver dedicato parte del suo tempo ad una così lunga e dettagliata recensione. Spiace che questa dovizia non sia stata impiegata anche nella lettura delle condizioni contrattuali applicate dalla…
E così sono tre gli anni trascorsi. Ho pure indovinato il giorno giusto sotto questo azzurro violento, stemprato soltanto da innocue nuvolette bianche sulla dolce collina di Biumo. Ho varcato il grande portale sovrastato da un enorme pronao sul quale campeggiava la scritta PAX. Mi sentivo stordito, una lieve vertigine. Pax tibi, avrei voluto dirtela,…
Diciamo che lui ben lontanamente può definirsi re; bé scozzese almeno lo è. Questo neolaureato, ingenuo, che neanche io nei miei momenti di riconglionimento totale, diventa dapprima il medico di Id Amin Dada, presidente despota sanguinario dell’Uganda e poi suo stretto consigliere. Ora, va bene che vuoi dare una motivazione alla tua vita e che…