Sai Mater? Tra poco mi abbandonerà anche Jake! Ha un tumore allo zigomo, che gli ha preso anche la bocca. Non riesce più quasi a mangiare. Anche tu avevi un tumore quando sei morta? Sinceramente non lo so, ma sicuramente avevi qualcosa alla gola che non ti permetteva più di mangiare.
Tutti mi abbandonano, quest’anno ho proprio toccato il fondo. Mi sento sul punto di non aver più contatti con la realtà, sempre chiuso in me, sempre e non trovo più alcuna ragione per combattere, per tirarmi fuori. Ma cosa devo fare? Sono arrabbiato con te, ai tuoi soprusi, alla tua violenza cieca che facevi esplodere su di me.
Ti guardo in quella immaginetta, allontano da me ogni pensiero pericoloso e rabbioso. Tanto è inutile. Sei sotto terra. Solo i vivi soffrono, patiscono le mancanze di affetto, la mancanza di un’educazione e l’integrità della morale. Tanto la colpa è solo tua, lo so ormai da quando sono nato. Non sarei dovuto essere tuo figlio, eppure…
Mi guardavo attorno, il cipresso della tomba accanto è stato capitozzato. Potevano estirparlo, lasciarlo così è veramente una cosa inguardabile. La plastichetta nera che copriva il nome, l’anno di nascita e di morte ormai è quasi saltata. Ho passato la mano per togliere il resto ma non ci sono riuscito. C’era un vasetto di fiori senza più terra, l’albero di natale, che mi chiedo chi abbia mai potuto portarlo, talmente brutto e insensato. I due lumini con la cella solare ormai spenti da chissà quanti anni. L’angioletto annerito di gesso piuttosto volgare e il fiore di vetro. Mi sono chinato, ho tolto qualche macchia sul vetro della foto, e ho staccato dei pezzi di muffa. Avrei tanto voluto spazzare via con un gesto della mano tutta questa bruttezza. Ho lasciato il mio vasetto di primule lì, giusto per aumentare la cacofonia degli oggetti e mi sono alzato.
Non ho provato sentimenti, pensavo solo al micio lasciato in auto, mi sento vuoto. Non provo sentimenti, solo tanta solitudine. Non so nemmeno se fotografare la tomba e andarmene. Tanto è solo sentirsi ridicoli, andare in un cimitero e parlare coi morti.
Esco, cercando di trovare qualche particolare che in tutti questi anni mi è sfuggito. No, non trovo niente di nuovo. E salgo in auto, sperando di arrivare veloce a casa per non dover guidare tra la gente. E non mi volto nemmeno a salutarti.
I was the king of my own land Facing tempest of dust, I’ll fight ‘til the end Creatures of my dreams raise up and dance with me! Now and forever, I’m your king!
And I’ve never loved a darker blueThan the darkness I have known in you, own from you Non ho mai amato un blu più scurodell’oscurità che ho conosciuto in te, che ti apparteneva Ti ho preso in braccio, tirandoti fuori dalla gabbietta. Eri così minuscolo, appallottolato su te stesso. Ti ho guardato a lungo, il…
Ho ricevuto ieri il santino dell’Arosio con su scritto “Costruiamo valori e abbattiamo muri“. Ma chi te l’ha detto di mandarmelo? Sei così viscido e schifoso che non hai più avuto il coraggio di affrontarmi nelle due occasioni in cui ci siamo visti. Sei filato a gambe levate temendo una qualche sceneggiata. No caro! Adesso…
Cara Esselunga, ho visto ieri il tuo video, quello della carota, tanto per intenderci. Deludente! Soprattutto i personaggi. Ma un padre così sfigato, dove l’hai potuto prendere? Dagli scaffali degli sconti? Nel reparto ortofrutta? Poi… con quei capelli unti, quella faccia da cane bastonato, gli occhiali con due fondi di bottiglia… E lei? Con quella…
Puoi anche non respirare, desiderare di suicidarti mentre la frequenza del cuore scende e i QRS larghi con le extrasistoli scorrono sulla carta millimetrata. Puoi reclamare al mondo intero il bisogno di cocaina da sniffare, rigurgitare e respirare il tuo vomito di nuovo, impedendo all’ossigeno di darti vita… Tanto che cosa cambierebbe se te lo…
Capisco la disillusione, ma ora non ci sto. Almeno non in questa sera in cui tutti sono rapiti da un qualcosa che li trascende e li rincoglionisce. Questa patina di buonismo, di sbaciucchiamenti melensi e foto di regali. Non che non voglia crederci, ma nemmeno stare a leccarmi le ferite, almeno ci fosse qualcosa da…
Bene. Questa volta lo scrivo nel blog, magari lo leggerà qualcuno, forse direttamente la persona interessata.Oggi, il dirigente degli Affari Generali, Seregni, mi ha telefonato per dirmi che l’assessore Edgardo Arosio (quello della Cultura) vorrebbe un libro, naturalmente gratis.Sarebbe stato disposto a mandarmi una macchina della Provincia per venirlo a prendere.Gli ho risposto di no,…