Dopo 15 anni di cieli sereni e azzurri, estati interminabili, oggi finalmente un cielo grigio e una piogerellina insistente. Un tempo consono per l’autuno. Anche quest’anno sono venuto a Varese. Ho cercato di non avere fretta, di fare le cose con calma, di seguire il ritmo del tempo senza forzarlo. Ho comprato il solito vasetto di fiori alla Esselunga, ancora gocciolanti, e poi a Malnate ho fatto colazione. Avrei potuto saltarla per guadagnare tempo, ma alla fine è andata bene così. Ho trovato miracolosamente parcheggio in centro e con calma mi sono diretto all’unico bar disponibile. Ovviamente Jake mi ha seguito sornione, con un passo strascicato: lui sì che sa godersi la vita, a differenza di noi poveri umani. Dopo colazione, mi sono recato al cimitero. La piogerellina sottile mi ha fatto compagnia lungo i viali contornati da cipressi.
Non avevo più un punto di riferimento. L’albero vicino alla tua tomba era stato capitozzato senza grazia, dimezzato, tagliato a metà. Perciò ho fatto fatica a trovare la tua tomba, come sempre è stato. Quest’anno l’ho trovata disadorna. A parte i due angioletti e il fiore di cristallo, non c’era altro. La scritta sulla lapide era sempre più scolorita, mentre la foto mi guardava ma ho fatto finta di non guardarla a mia volta. Temevo di essere giudicato. Non ho perso tempo. Ho tolto la plastica che copriva il vasetto e l’ho posato sulla tua tomba. Movimenti veloci, pochi gesti. Ho tolto quelle gocce di pioggia sulla tua immaginetta e niente, mi sono alzato e me ne sono tornato.
Finalmente ho esaurito il mio compito, serenzo, tranquillo, senza una lacrima, senza pensieri strani, senza rimorsi e me ne sono tornato.
Sapevo che mi avrebbe ascoltato e che avrebbe fatto qualcosa per me, senza chiedermi in cambio niente. Uomo semplice e di grande umanità. Lo voglio ricordare con le sue parole scritte per la prefazione del mio libro. Con profonda riconoscenza Prima (intendo prima che mi capitasse fra le mani questo ponderoso volume) non sapevo nulla…
Contenuto rimosso per effetto della sentenza del 9 maggio 2016 Giudici Pietro Balduzzi e Maria Beatrice Valdatta Adele – Hello Hello, it’s meI was wondering if after all these years you’d like to meetTo go over everythingThey say that time’s supposed to heal yaBut I ain’t done much healing Hello, can you hear me?I’m in…
Ho ricevuto questa risposta da parte degli illuminati di Parolario. Egr. Sigg.ri, In riferimento al Premio in oggetto – a cui avete partecipato con l’invio di un vostro testo – vi comunichiamo che la Giuria ha ritenuto validi e ammissibili ad una pubblicazione solo alcuni racconti, molti di meno di dieci e comunque troppo pochi…
Sarò il battito di mani di cinquantamila persone come se fosse un unico suono. I’ll be your stadium, sarò come uno stadio, ovviamente pieno. La potenza evocativa della canzone del gruppo americano One Republic è così struggente ma si esaurisce con l’unica condizione possibile: ‘till love runs out. Se anche il più grandioso e sincero…
And now silence! 16 ottobre 2011 When I find myself in times of trouble, mother Mary comes to me,Speaking words of wisdom, let it be.And in my hour of darkness she is standing right in front of me,Speaking words of wisdom, let it be.Let it be, let it be, let it be, let it be.Whisper…
Cara Esselunga, ho visto ieri il tuo video, quello della carota, tanto per intenderci. Deludente! Soprattutto i personaggi. Ma un padre così sfigato, dove l’hai potuto prendere? Dagli scaffali degli sconti? Nel reparto ortofrutta? Poi… con quei capelli unti, quella faccia da cane bastonato, gli occhiali con due fondi di bottiglia… E lei? Con quella…