Con la musica ho un rapporto tiepido. L'ascolto certo, ma a parte qualche canzone, non la seguo. Non mi sono mai soffermato su questo mondo. Non ho posseduto dischi se non qualche cassetta o poco altro.
Non seguo i cantanti, magari mi piace solo qualche loro produzione. Di solito quando finisce un brano, non voglio più saperne.
Invece, al contrario, i video musicali mi ispirano, impreziosiscono la canzone, mi catturano. Certo, ci sono video deludenti per canzoni strepitose e invece video eccezionali per testi molto modesti.
Starei tutto il giorno a guardare i video non solo per la musica ma per il messaggio visivo che mi vogliono dare. Apprezzo davvero coloro che realizzano dei video impeccabili. La musica non viene meno se trasportata da immagini anzi acquista un immenso valore.
Qui di seguito una carrellata delle canzoni accompagnate dai relativi video, che più mi hanno colpito o che sono stati scelti per accompagnare i post del mio blog (contraddistinti dal simbolo di una matita).
Già di per sé la canzone dei Queen è stupenda da sola e non avrebbe bisogno di altro.
In questa versione dei Dune, con la sciacquetta che canta e lui, il biondo nordico che non la caga di striscio, è davvero stupenda.
La potenza delle immagini evocata attraverso le montagne e le vallate della Scozia, i ruscelli e le cascate, entra nel cuore.
Nonostante tutta l’umidità i capelli di lei sono perfetti e svolazzano al vento come se niente fosse. Lui imperturbabile, un po’ sordo alle continue richiese di copulamento di lei, è sempre a testa bassa, fa finta di bere l’acqua fresca di ruscello, non spicca per intelligenza.
Il quadro è però perfetto così.
Il Bublé bisogna prenderlo a piccole dosì, assaggiarlo poco alla volta altrimenti ti viene il diabete ed è indisponente. Non mi piace se non per la sua bellezza, trattenuta a stento, perché tra poco non lo sarà più….
Eppure… già questa canzone…. insomma io credo che ci sia la perfezione in tutto. La musica, il video e la bellezza di lui. Il ritmo ti incalza in questo crescendo, in questa ripetitività.
La metterei davvero nella top ten perché dopo averla sentita al tutto volume, dopo averlo osservato, desiderato di abbracciarlo, davvero ti senti bene. Ma davvero tanto.
Canzone dentro al cuore per tutta la vita.
La risposta è certamente no. Ma vale la pena chiederlo e illudersi, soprattutto se si è liceali, giovani, goderecci e ingenui come il protagonista. Mi piace molto questa canzone, lui con quella faccia che sta per esplodere, brufolosa.
Per fortuna che ha fatto soltanto questa canzone e poi il John è caduto nel dimenticatoio. Ce lo ricorderemo per questa canzone.
La canzone di Rihanna è già di per sé stupenda ma cantata da Josef Salvat, che non so chi sia, rasenta la perfezione.
La voce strepitosa riempie tutto, è la sola protagonista indiscussa.
Ho conosciuto questa versione dopo lo spot pubblicitario della Lancome che vede come protagonista la Julia Roberts. Lei con la sua grande bocca e sorriso che più sorriso non si può, puccia i piedi nella fontana, allarga le braccia nel getto degli zampilli e regala possibilità di amore agli astanti, che ovviamente senza di lei, come una novella cupido, non riescono ad andare oltre.
Una versione della Calzedonia un po’ più elaborata…
Ma del Joseph sono completamente innamorato…
Sicuramente la canzone più bella in assoluto, quella che metterei in cima alla classifica. È stata un’ossessione, sin dall’inizio, sin dalla prima volta che l’ho ascoltata all’interno della colonna sonora del film “Until the End of the World”.
Ricordo la mia disposizione d’animo al ritorno su un volo della Tarom; con il walkmann, suonai la musica in un loop durato per tutto il viaggio. Piansi, quanto piansi sotto il cielo di Bucarest!
Il testo è criptico, non si capisce niente, come la maggior parte delle canzoni dei Rem.
Ho cercato di comprendere le parole, quelle stesse che scendevano nel cuore. Quel ritornello DONT TALK TO Me mi entrava e non mi lasciava.
In Australia, ben nove anni più tardi, chiesi a una viaggiatrice inglese che cosa dicesse. La cosa che mi sconvolse fu che neanche lei seppe capire le parole. Ma come? Una persona inglese che non sapeva sciogliere il mio dilemma?
E poi, finalmente con lo sviluppo di internet, riuscii finalmente ad avere il testo completo. Ma neanche in questo caso, non mi racappezzai.
Mi piace pensare che si parli del figlio di una copia, un figlio invischiato in questa relazione abnorme, dove il padre e la madre sono invisibili, dove nessuno si prende cura di lui. E non gli basta essere trattato con le maniere gentili o con rabbia. Lui vuole essere amato, vuole essere legato come l’anello alla collanina, non vuole essere un peso, un dado che è stato lanciato, o una pallottola già sparata, ormai inservibile.
I accepted with a gentle tongue…
Reach peace with a E-A-see
Don’t threaten me with a gentle tease
Don’t threaten me with angry…
Grande canzone d’amore. Nulla da eccepire.
Bella, anzi grandiosa, la metafora “Sign your name across my heart”. Firma il tuo nome proprio qui, nel mio cuore. E “I want you to be my lady”, lo voglio e non ci sono storie.
Peccato per il video: poco credibili le parole che escono dalle labbra di Terence. Non si capisce bene chi sia la donna tra i due, tra il cantante e lei, la donna che dovrebbe completare l’altra metà.
La virilità tanto evocata con una poesia indiscussa non regge al narcisismo di lui che si fa riprendere con dei primissimi piani, mossettine delle spalle al ritmo del suono. E poi anche il limone finale, diciamolo, gli fa quasi schifo.
Insomma mi sarei aspettato un uomo rude, un uomo sul cui cuore davvero si possa firmare il proprio nome. Capisco che lei non voglia proprio stare con lui, anche perché mi sembra proprio una sciacquetta, una che mi irrita parecchio con quel gesto spocchioso di tirarsi sui capelli.
Ma la canzone vince tutto.
Se te lo dice lei con questa voce, come non fermarsi?
Non conosco chi sia la Sam Brown e quali canzoni abbia mai fatto, ma mi piace questa canzone, questa supplica, questa richiesta.
Fermati prima che il mio cuore vada in frantumi. Poi, va beh, il resto della canzone è la solita lagna di una donna ferita, che supplica il moroso di tornare da lei.
Lei si vede che è accecata dalla gelosia. Non mi importa.
Preferisco il video, sebbene sia puntato quasi per l’intera durata della canzone sul suo caschetto biondo. Interessante la scenografia dietro, questi figuranti che puliscono lo stage e rimuovono la polvere. Non si vede molto ma sicuramente viene rimarcato lo sforzo di di lasciarsi alle spalle questo momento, questa delusione d’amore.
Ci sono tanti motivi per cui amo questa canzone. La musica, sicuramente; è costruita su un ritmo semplice, ripetibile, riempita da parole senza un preciso significato che vanno bene in qualsiasi occasione.
La vera ragione è il flash mob dell’Eurovision Song del 2010, uno spettacolo bellissimo che ha interessato tutta l’Europa, ma proprio tutta, ad eccezione dell’Italia. Te’ pareva.
Nei vari spezzoni ripresi nelle singole nazioni europee, c’è di tutto: la massa uniforme di un concerto a Dusseldorf, ragazzini festanti su una collina di Reyikjavik, l’incontro sui ponti di Lubliana; l’invasione di giovani nel viale principale di Vilnius; il ballo in solitaria di uno su un isolotto del Mare del Nord; c’è anche la famigliola festante in un angolo sperduto della Croazia o della Bielorussia. Le stesse scene le ritroviamo in Spagna a L’Alfas del Pi, a Londra, a Dublino, a Gothenburg, a Malta, nell’Azerbaijan, in Francia e addirittura in Russia. E così via comprendendo tutte le nazioni europee comprese Turchia e Israele.
Insomma un ballo corale, esaltato dai singoli in un’unica reppresentazione che viene ripetuta e trasmessa in mondovisione come un gioioso esperimento sociale.
E poi mi piaciono molto i due presentatori all’inizio, quando dicono We have an amazing audience. Are you the best ever looking audience in history. Let me ear you as loud as you. Very goot And now be quiet. Are you ready to dance? Ma certo che sono prontissimo a ballare, e con me tutta l’Europa.
Che poi questa canzone l’abbia cantata un duo svedese di negri poco importa. Bellissima.
Non ho la più pallida idea del significato della canzone le cui parole tedesche suonano come rumori minacciosi.
Neanche con la traduzione automatica si resce a capire molto. Però mi piace. Mi piace lui, questo tipetto simile al cantante degli 883. Mi piace il coretto iniziale con la nenia quasi fastidiosa dei bambini. E lo sguardo ipnotico delle persone che assistono allo scoppio della bomba atomica.
Canzone bellissima e video eccezionale, con una fotografia da professionisti.
Mi piace lei, la vecchiarda cotonata che suona il piano (falsamente), i cavalli.
Ma soprattutto le parole sarò il suono di cinquantamila mani che battono all’unisono… un’immagine perfetta per raccontare l’amore, ovviamente fino a quando dura.
Difficile a chi dare ragione, ma guardando il video io propenderei per lui.
Non so con quello sguardo, come si presenta, non abbassa gli occhi. Certo poi in un altro video c’è la risposta di lei ma non è molto convincente.
Trovo la voce di lui molto bella nonostante le scarpe in tinta con i pantaloni (orribile)
Hozier è sempre così difficile da comprendere. Le sue parole sono da interpretare, non di meno anche in questa canzone fortemente evocativa, colonna sonora di Tarzan.
Un grido di amore rivolto al nulla, a quella stella nel cielo oscuro. Una richiesta di un amore migliore, un amore intimo di colui che è inginocchiato e prova un brivido di fronte all’immensità.
Un amore proibito lo stesso che potrebbe dare il protagonista ma che non trova riscontro dall’altra parte.
Hozier è talmente sfigato ma la sua musica ti prende e permea ogni signola cellula.
Una potenza evocativa questa canzone che mi lascia senza fiato. Non so bene chi la canti, mi piacerebbe saperlo. Vorrei scoprire qualcosa di più ma in internet non si trova praticamente nulla.
Parla di solitudine, di morte, di quella stanchezza che non riesci più ad affrontare. Non puoi e non vuoi dire nemmeno I am sorry perché non c’è alcun motivo per dirlo.
Classicone di Elton John, eppure non lo disprezzerei così.
D’altronte tutti noi crediamo nell’amore.
Ma la musicalità impreziosisce un testo che per alcuni versi è molto scontato, la voce calda conferma ancora un volta, per chi avesse ancora dei dubbi, che l’amore è tutto. L’importante è crederci e qui, in questo testo, Elton è davvero sincero.
Non serve dire alto.
Mai mi sarei immaginato di inserire in questa lista una canzone della Bertè, però l’intensità di questa canzone è incommensurabile.
Il testo a dire il vero non lo capisco molto, è criptico ma mi basta il fluire delle parole per farmi sentire smarrito in questa città che non ci accoglie, che non ci vuole, che ci fa sentire smarriti.
Una canzoncina senza grosse pretese, il cui video però è spettacolare. Aspetti che in ogni frame capiti qualcosa e stai così attento, mentre lo guardi, per coglierlo al volo.
Il testo, beh, diciamo è un invito ad andare avanti
Un testo splendido, non c’è che dire…
Mi trovavo alla Feltrinelli del Duomo quando per la prima volta la sentii. Mi bloccai immediatamente e la shazamai subito. Non ci riuscii perché internet non prendeva essendo negli scantinati della galleria di Milano.
Ma poi capii che era il Paolo, la cui gigantografia campeggiava all’ingresso e davanti alla quale mi feci un selfie. Cercai tra le varie tracce del cd novità proprio questa canzone. L’ascoltai non so quante volte.
Mi veniva da piangere.
Cercai, nei giorni successivi, tutto sul Paolo e trovai queste parole riferite al titolo del suo album:
Caustic Love è amore corrosivo, pericoloso. Quando l’amore ti travolge non sai mai se è un bene o un male. Tutte le tue certezze vengono spazzate via. Prendi decisioni irrazionali. Diventi vulnerabile. Sei ossessionato. Puoi provare il più bell’orgasmo della tua vita e contemporaneamente avere il cuore spezzato.
Il Paolo sarà anche depresso e vede solo grigio ultimamente (come il Cielo di ferro) perché probabilmente la sua Scozia non raggiungerà l’autonomia politica, ma è innegabile che la sua percezione dell’amore è perfetta.
La frase centrale che da significato a tutto è “BAIT US WITH SALVATION”. Mi sconvolge l’idea che l’uomo possa essere considerato come un’esca, catturato da un amo camuffato dalla parola “salvezza”. Ogni individuo ha la propria idea di libertà, di pensiero. Eppure… per quella menzogna, riesce a perdere tutto e ad essere ingabbiato sotto questo cielo di ferro.
Peccato non sia stato fatto un video.
Aggiornamento: il video sì è stato fatto ed è ancor più bello della canzone. Personaggi ancorati al suolo, sotto il cielo di ferro che anelano alla libertà ma non ci riescono perché non ce la fanno, perché certe contingenze li zavorrano sulla terra fino alla disperazione. La libertà di noi individui è lo solo scopo di questa umanità, che da individui si trasforma in un concetto superiore.
Un Niccolò Fabi serio, che non mi sarei mai aspettato. Certo non lo conosco bene, eppure da quando ho sentito questa canzone l’ho rivalutato.
Sicuramente non riuscirò a farmelo piacere ma questa canzone è veramente speciale. Avrebbe dovuto vincere il Sanremo per la profondità delle parole. Un testo intimo, scavato appunto nell’intimo di un uomo, nella sua virilità che spesso non viene mai mostrata. Non c’è un’ombra di donna in questo testo declinato tutto al maschile.
Parla dell’uomo Di quando ha paura di morire e un orgasmo lo fa tremare e io non riesco a esserne indefferente.
Il video è strepitoso, girato in una Trieste non facilmente riconoscibile. C’è questa alternanza di primi piani tra il Niccolò e questo funanbolo che attraversa la distanza tra due palazzi.
Canzone e video bellissimi. Il Nickelback ha raggiunto il suo scopo.
Chi non vorrebbe essere una rockstar? Con una credit card senza limiti, con un bagno nel quale ci si può giocare a baseball o con un letto talmente grande che ci possono stare comodamente 10 persone…
E così via, in un crescendo di desideri, espressi da una serie di personaggi che compaiono nel video e ti guardano diritto diritto negli occhi e con quel sorrisetto da prenderti per i fondelli.
Anch’io voglio essere una Rockstar!
Una delle canzoni che metterei nella top ten delle mie preferite. Grandissima canzone, con quell’ I know ripetuto fino allo sfiatamento….
La ricordo bene, sentita sul pulman lungo il tragitto da una costa all’altra della Nuova Zelanda e il pianto a dirotto che ne è seguito. Rappresenta il 2000, anzi è appicicato come un adesivo che difficilmente può essere staccato
Da brividi questa interpretazione di Bad Romance della Lady Gaga. Dal vivo oltretutto.
Si è proprio caught in a bad romance e ti senti invischiato in questa storiaccia come se facesse parte di te stesso.
Mi piaciono anche quei due tre versi cantati in francese
Il songwriter Texano, dal nome improbabile, sarebbe rimasto sconosciuto se non fosse stata per questa sua canzone inserita nella sigla finale del film Il ragazzo invisiible.
Il video è pressoché inesistente, ma la canzone è così evocativa che ti entra nel cuore.
Le parole
And I’m paralyzed from you
From the lips down
And all the way down
But I’m deep inside of you
But you feel nothin
descrivono il sentimento che provavo nel 2013 quando la bestia di Pavia ha fatto quello che ha fatto. L’ultimo dell’anno, cullato dalle onde dell’IJ ad Amsterdam, non riuscivo a distogliere dalla mente queste parole. Entravano scavando ancor di più nel profondo, portandomi alla consapevolezza di quanto stessi provando.
Sono grato per questa bellissima canzone.
Il Michael Leonardi non ha avuto molto successo qui in Italia e forse è meglio che rimanga in Australia dove vive. Rinascerai è una canzone Melodiosa forte e profonda
La canzonicina di Paolo Meneguzzi, quando era un pischello. Dopo questa canzone è sparito. Ma il video, di lui che si nasconde tra le canne di bambu, è interessante.
La freschezza del Paolo è quasi quasi commovente.
Non sapevo nemmeno dell’esistenza della canzone e del cantante. Non so, le parole sono bellissime e il ritmo lento e cadenziato ti mette una calma assoluta.
Ma non andrei a indagare oltre.
Quando si parla dei Rem, non ci sono parole sufficenti per raccontare la loro bravura. I Rem certamente sono impegnativi, bisogna ascoltarli con assoluta calma. Spesso non ci si riesce.
Drive però è ipnotica. Ti prende. Le parole non le capisco, il significato è ancor più criptico. Il video di Michael Stipe che rotola su una folla con le mani alzate è semplicemente grandioso. I flash che compaiono in certi frame, ti fermano il respiro.
Assolutamente immensa questa canzone.
Tom Goss non mi piace, è di una lagna. Manca di mordente, sembra che non abbia personalità. Tutte le sue canzoni sono assolutamente un invito a dormire.
Però questa canzone, vince in assoluto. Non solo per la musica, per l’espressione rassegnata del cantante che reagisce alle sue stesse parole con un tempismo perfetto, ma anche per il video. Essenziale, con una fotografia perfetta. Il preacher man è davvero convincente.
Che dire? Impareggiabile canzone nonostante il video modestissimo con la Sinead che piange lacrime false. È qualcosa di esilarante. Ma la perdioniamo.
Lo so: il testo è di una stupidità immensa ma piace, la musica ti entra e ti coinvolge col suo ritmo.
E poi questo Angelini giovanissimo, spensierato, cazzaro e donnaiolo, che ti fissa per tutto il tempo del video, è davvero interessante.
Un testo impegnativo, politico, difficile da comprendere perché veloce e per l’uso eccessivo di idiomi gergali.
Probabilmente sarebbe passato inosservato se non ci fosse stato il video, che è geniale. Le parole della canzone scorrono secondo un disegno geometrico e seguono il ritmo incalzante della musica.
Effetto ipnotico da cui non si riesce a distogliere lo sguardo nemmeno quando finiscono le immagini.
Spesso associato al disastro dello shuttle.
È davvero strepitosa questa canzone, non certo per le parole di cui non mi ricordo mai che cosa dicano.
Solo per la musica, in questo crescendo, le note indugiano, prendono il proprio spazio e si dilatano fino ad esplodere, letteralmente.
Canzoncina semplice semplice ma la Duffy in questo video è strepitosa. Strizzata in un tubino, guance incavate, capelli perfetti, le forme esplosive.
Nonostante la delusione d’amore, la Duffy gli augura tutto il bene e spera che lui sopravviva.
Lei continuerà a piangere su di lui e le sue lacrime saranno pioggia… che il suo esempio lo possa redimere.
Non so neanche io perché mi piaccia questa canzone.
Il testo tra l’altro mi sembra di una semplicità disarmante e sia così ingenuo, scritto quasi da un bambino.
Forse la cantilena, quell’incalzare lento, aspettando che i giorni della canzone vadano avanti, immaginandosi che il protagonista prima poi muoia proprio nel deserto.
Non male
È una delle poche canzoni che riescono a prendermi totalmente, che mi avvolgono completamente.
Il video non è un granché ma il testo…
Di fronte alla supplica di questa canzone, fortemente evocatica, non riesco a essere indifferente.
Sono in ginocchio, di nuovo. E prego Colui che ha la forza di sopportare il dolore, di perdonare tutti i miei peccati. Quando pensi di aver percorso tutte le strade e i viali, pensa a tutto quello che hai passato e troverai qualcosa di nuovo.
E poco dopo: Devo credere che il peccato mi renda un uomo migliore. È quello che provo…
E quando hai toccato il fondo non puoi fare altro che chiedere una carezza…
Solo una carezza e io sarò felice perché benedetto dalla tua mano.
Io non credo molto, anzi per nulla, ma queste parole mi toccano nel profondo, mi parlano, arrivano a quel bambino desideroso di amore e di affetto, mai ricevuto…
Sono certo che tutti ricordano Guesh Patti solo per questa canzone e per il video oltraggioso.
Bellisima la scena in cui il magnaccio infila la punta del bastone nella f..ca della cantante.
Peccato che verso la fine del video, la performance si trasformi in un balletto scontato e molto gayo.
Si poteva osare ancora qualcosa di più.
La voce della cantante è particolare: dolce e calda.
Questa canzone mi fa ricordare la scena di un teatro di Milano. Nel silenzio assoluto, le note iniziali si alzarono in un crescendo surreale per fermarsi bruscamente prima del ritornello.
Sul palco uno degli attori era completamente nudo…
Because the night belongs to lovers
Queste parole rimangono nella mente e diventano proprie. Certo che la notte appartiene agli amanti.